Nonostante gli inviti di Giuseppe Conte e dello stesso presidente Bce, Mario Draghi, i due vicepremier non hanno ascoltato gli appelli ad abbassare i toni contro l’Europa. Dopo la Commissione Ue, nel mirino è finito lo stesso numero uno dell’Eurotower, che nel corso della conferenza stampa di giovedì non si è sottratto alle domande dei cronisti sulla situazione italiana.
“Secondo me siamo in un momento in cui bisogna tifare Italia e mi meraviglio che un italiano si metta in questo modo ad avvelenare il clima ulteriormente“, ha dichiarato il vicepremier Luigi Di Maio, durante la registrazione della puntata di Nemo, che andrà in onda stasera su Rai2. “Stiamo facendo una manovra di bilancio che dà alla parte più debole”, ha dichiarato Di Maio.
Il presidente della Bce aveva dichiarato che “il rialzo dello spread sta causando un rialzo dei tassi a famiglie e imprese” e che “è fondamentale per i Paesi altamente indebitati rispettare le regole del Patto di Stabilità e Crescita”. Due critiche non troppo velate alla gestione della manovra gialloverde.
Il leader pentastellato ha successivamente postato sul suo profilo Facebook una grafica che mostra come l’Italia abbia rispettato il parametro del 3% per il rapporto deficit Pil con maggiore frequenza negli ultimi 10 anni, rispetto a Francia, Spagna e Portogallo.
“È singolare che in questo momento vedo da alcuni ministri di altri Paesi, come quelli tedeschi, molto più rispetto per quello che stiamo facendo che dal capo della Bce che viene a dire che il clima di tensione in Italia è un problema”, per quanto “Draghi può dire quello che vuole e non sono nessuno per censurare quello che dice”, ha precisato Di Maio.
Il leader della Lega Matteo Salvini, da parte sua ha ribadito che sulla manovra non si tornerà “indietro di mezzo millimetro”, anche se questo dovesse portare a una procedura d’infrazione e relative sanzioni. “Oggi paghiamo 600 milioni di euro all’anno per infrazioni europee, non sarebbe un unicum”, ha dichiarato il vicepremier Salvini, “voglio un’Europa bella in cui governi possano spendere i loro soldi”.
La procedura d’infrazione comporterebbe un esborso fino allo 0,5% del Pil, che potrebbe restringere di alcuni miliardi lo spazio fiscale di cui il governo dispone per finanziare le sue politiche, nel rispetto delle regole di bilancio Ue.
Nel merito delle affermazioni di Di Maio è entrato anche l’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi, che dal suo profilo Facebook attacca:
“Draghi invita tutti al dialogo e ad abbassare i toni per calmare i mercati. E che fa l’ineffabile Gigino? Attacca Draghi! Purtroppo Di Maio è credibile solo quando si occupa di condoni ma non di economia. L’Italia sta andando a sbattere per colpa della irresponsabilità di gente come Di Maio”.