Economia

Governo, gli scenari di Barclays per una nuova coalizione

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La decisione del presidente della Repubblica Mattarella di concedere ai partiti altro tempo per cercare di stringere un accordo per dare vita a un nuovo governo ed evitare elezioni anticipate dovrebbe sostenere il sentiment di mercato.

Gli esperti di Barclays continuano a ritenere che vi sia una maggiore probabilità per un accordo che consenta all’attuale legislatura di continuare, rispetto alle elezioni anticipate, pensano che una grande coalizione guidata dal Movimento 5 Stelle e dal PD sia leggermente più probabile di uno scenario in cui il Movimento 5 Stelle e la Lega mettano in scena una riconciliazione. Detto questo, gli esperti della banca inglese pensano che mentre un tale scenario sarebbe più favorevole al mercato di un ritorno di fiamma della vecchia coalizione, i rischi di implementazione del governo rimangono molto elevati. Pertanto, da Barclays si consiglia cautela.

Senza fretta. Il presidente Mattarella ha concesso ai parlamentari altri cinque giorni per raggiungere un accordo che avrebbe evitato elezioni anticipate. In una conferenza stampa tenutasi dopo la prima tornata di consultazioni con i partiti, Mattarella ha dichiarato che sciogliere il parlamento solo 17 mesi dopo le ultime elezioni è una decisione che non dovrebbe essere presa alla leggera.
Inoltre, Mattarella ha sottolineato che alcune parti (senza indicare quali) gli avevano detto che stavano cercando di formare una maggioranza. Ha detto di aver chiesto loro di riferire martedì 27 agosto prima che inizi il secondo e molto probabilmente ultimo round di consultazioni.
Se la seconda serie di colloqui non dovesse produrre un risultato soddisfacente, prevediamo che il Presidente scioglierà il Parlamento e indurrà elezioni anticipate, molto probabilmente per la prima metà di novembre.

Passi nella giusta direzione. Continuiamo a pensare che la probabilità di una prosecuzione di questa legislatura sia superiore alle elezioni anticipate. Le posizioni ufficiali espresse dai partiti PD, Lega e Movimento 5 Stelle suggeriscono che sono disposti a formare un governo di coalizione di qualche tipo.

Leggero cambio di vista. Seguendo le indicazioni del presidente Mattarella che l’unica alternativa alle elezioni anticipate è la formazione di un governo forte che abbia il potenziale per portare a termine l’attuale legislatura, gli esperti di Barclays escludono la formazione di un governo incaricato di mettere a punto la legge di Bilancio e approvare le riforme costituzionali prima di convocare le elezioni.

Ora da Barclays vedono solo due potenziali sotto-scenari che potrebbero avere luogo se si dovessero evitare le elezioni anticipate: una grande coalizione tra Movimento 5 Stelle e PD sostenuta da altri piccoli partiti / parlamentari; oppure, uno scenario in cui Movimento 5 Stelle e Lega mettono in scena una riconciliazione.
Assegniamo una probabilità leggermente superiore alla prima. Riteniamo che la formazione di una grande coalizione senza la partecipazione della Lega sia lo scenario più favorevole al mercato.

Non ancora fuori dalla tempesta. Da Barclays ritengono che ci siano almeno due ragioni per cui un accordo tra Movimento 5 Stelle e PD non dovrebbe essere considerato un accordo concluso in questa fase, quindi viene raccomandata cautela.

1) La Lega è chiaramente la parte che perderebbe di più qualora il Movimento 5 Stelle e PD stipulassero un accordo per formare il governo. Pertanto, da Barclays si aspettano che Matteo Salvini faccia del suo meglio per convincere Luigi Di Maio a prolungare l’attuale coalizione.

2) Tra il Movimento 5 Stelle e il PD la barra per stipulare un accordo governativo è ancora molto alta. Gli esperti di Barclays si aspettano che il Movimento 5 Stelle darà maggiore risalto al segretario del partito PD Zingaretti nei colloqui, rispetto all’ex premier Matteo Renzi. Mentre i parlamentari del PD fedeli a Renzi hanno i numeri per rendere possibile una grande coalizione guidata da Movimento 5 Stelle e PD, è facile aspettarsi che il M5S preferisca la riconciliazione con la Lega rispetto a un accordo con Renzi che non porta l’approvazione del segretario Zingaretti.