La “rivoluzione fiscale” con la flat tax partirà già nel 2018: lo ha annunciato il ministro degli Interni Matteo Salvini, confermando che si partirà con le imprese.
Intervenuto all’assemblea di Confesercenti il vice ministro e leader della Lega, partito che insieme alla coalizione del centro destra ha proposto il lancio di una o due aliquote massimo per aziende e famiglie, ha spiegato che la cedolare secca – che ha funzionato per portare ordine nell’affitto privato – potrebbe funzionare anche per gli uffici.
“È qualcosa che nel settore immobiliare mi hanno chiesto in tanti”, dice Salvini, che ha annunciato anche una lotta all’abusivismo commerciale e l’abolizione dell’Imu per negozi sfitti. La tassa viene definita una “follia” che va tolta. “Chiarisco che non lo faremo in un quarto d’ora”.
Un’altra iniziativa allo studio del governo Conte riguarda la cedolare secca e lo stop al limite al contante, attualmente fissato ai 3.000 euro. Per reperire i fondi necessari per finanziare queste misure, Salvini ha intenzione di andare a discutere la revisione delle regole europee, che se non cambiano “portano alla morte dell’Italia e dell’Europa“, un varco che è possibile aprire, anche perché “siamo il secondo contribuente netto dell’Unione Europea e quindi un po’ di ascolto ce lo devono dare”.
Quello che intende dire Salvini è che rivedendo i vincoli di bilancio, l’Italia potrebbe teoricamente permettersi di varare anche misure in deficit. Il M5S ha fatto già sapere di essere favorevole a favorire gli investimenti europei. Ostaggio da mesi o da anni da Equitalia, non perché non hanno dichiarato le tasse ma perché non potevano permettersi di pagare tutto. Sono diventati fantasmi incapaci di lavorare o fare nulla.
“Ci sono alcuni milioni di italiani che pur dichiarando non sono riusciti a versare tutto quello che avrebbero dovuto e potuto”. La proposta del governo “del cambiamento” è quindi rottamare queste cartelle fiscali nell’ambito di una “pace fiscale” (una sorta di condono).
La rottamazione delle cartelle c’è già stata, ma Salvini parla di una nuova “giustizia fiscale”. Lo Stato incassa quello che il contribuente è in grado di dare, spiega il leader della Lega alla platea di Confesercenti. Al contempo, un esecutivo che intende recuperare ulteriori risorse dalla lotta all’evasione fiscale, è però contrario al limite ai contanti.
Salvini si dice contrario alle tasse troppo alte e ai controlli esagerati, nonché a “qualsiasi tipo di coercizione” come il limite ai pagamenti in contanti. “Fosse per me non ci sarebbe nessun limite al denaro contante, perché ognuno è libero di pagare come e quando vuole”.