ROMA (WSI) – Cercasi disperatamente fondi per ridurre la pressione fiscale. E’ questo l’impegno del governo, che apparentemente si arrovella a cercare nuove risorse per evitare che gli italiani paghino più tasse.
E che spesso è costretto ad ammettere le proprie sconfitte; come nel caso della rivalutazione delle pensioni, che avverrà ma non oltre la soglia dei 1.500 euro. L’adeguamento all’inflazione delle pensioni “medie”, si fa sapere, non ci sarà. Perchè si è raschiato il fondo del barile, e i soldi non ci sono più.
Quando si tratta però di far fronte alle pressioni provenienti dalla Marina, l’esecutivo Letta riesce a trovare magicamente i finanziamenti (a costo dei cittadini contribuenti).
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Scrive Daniele Martini sul Fatto Quotidiano di oggi, che una ‘manina’ ha infatti infilato nella legge Stabilità (che verrà votata oggi al Senato) una norma che stanzierebbe 6 miliardi destinati alle navi militari.
La ‘manina’ sarebbe quella del ministro della Difesa Mario Mauro, già grande sostenitore degli F35.
“Al comma 13 dell’articolo 3 della legge di Stabilità ha inserito quasi di soppiatto uno stanziamento monstre – scrive Martini – che si presume faccia felice lo Stato maggiore marittimo e la società statale Fincantieri che le navi militari le fabbrica, ma che è una specie di bocca di pozzo aperta sui conti pubblici per i prossimi vent’anni: in totale quasi 6 miliardi e mezzo di spesa per “assicurare il mantenimento di adeguate capacità della Marina militare“. In pratica per rinnovare la flotta”.