LONDRA (WSI) – Il governo britannico non vuole farsi trovare impreparato se la Grecia dovesse abbandonare l’euro.
“Abbiamo bisogno di essere preparati ad affrontare l’instabilità nei mercati”, ha detto David Cameron.
Il premier del paese membro dell’Unione Europea ha convocato una riunione straordinaria dei ministri per stabilire una strategia da attuare nel caso in cui Atene abbandoni la moneta unica, scatenando il finimondo sui mercati e in Europa.
Per conoscere i veri rischi che corre il suo paese, il leader dei conservatori ha chiesto di incontrare responsabili del Tesoro e della Banca d’Inghilterra.
Una fonte del Tesoro britannico ha riferito a Reuters che ciò “non vuol dire che qualcuno pensa che succederà veramente”, ma che “è il diritto di tutti cercare di analizzare i rischi di un evento come l’uscita della Grecia dall’Eurozona”.
Un evento choc che creerebbe sicuramente un “fattore di vera e propria instabilità”.
Proprio quello che il governo britannico non vuole ora che mancano solo tre mesi alle elezioni generali nel paese.
Il governo Tsipras ha appena confermato domencia che lavorerà alla rinegoziazione dell’enorme debito pubblico, che ormai non può più interamente ripagare. Il piano è ottenere un prestito ponte fino a giugno dall’Unione Europea e smettere di ricevere aiuti della Troika in cambio di misure di austerità.
Il problema è che gli investitori stanno mostrando di non aver fiducia nel piano. I tassi di interesse decennali scambiano sopra il 10% e la Borsa di Atene cede il 6% oggi.
L’indice ATG è tornano a viaggiare sui minimi su cui era piombato subito dopo l’ufficializzazione della vittoria di Syriza alle scorse elezioni.
Alle 14 ora italiana, le 15 ora locale in Grecia, tutti gli occhi, di mercati e autorità politiche, saranno puntati su Atene. È l’ora in cui il ministro delle Finanze Yanis Varoufakis terrà una conferenza stampa.
In caso di ‘Grexit’, le perdite sarebbero signicative nell’area euro: €300 miliardi se si sommano esposizione pubblico e privati, secondo i calcoli di Societe Generale. Senza contare la reazione molto negativa che avranno i mercati.
(DaC)