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Governo verso cancellazione Imu, Bruxelles vigila su Italia

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ROMA (WSI) – Il ministro dell’Economia insiste nel dire che «quella dell’Europa non è stata una bocciatura». Eppure le regole imposte dai nuovi Trattati raccontano una verità meno assolutoria.

La Commissione di Bruxelles ha diviso i giudizi sulle bozze di leggi finanziarie in quattro gruppi. C’è chi è passato a pieni voti (Germania ed Estonia), altri sono andati benino (Belgio, Austria e Slovacchia). Alcuni Paesi «hanno rispettato il Patto di stabilità e crescita» ma «rischiano arretramenti» (Francia, Olanda e Slovenia), mentre l’Italia è finita nell’ultimo girone, quello di chi «rischia di non rispettare i parametri», in particolare quello del debito pubblico.

Insieme a noi Spagna, Malta, Lussemburgo e la Finlandia del Commissario agli Affari monetari Olli Rehn.

Ora, se l’Italia vuole rispettare le regole che ha liberamente sottoscritto (in Parlamento e con una riforma costituzionale) deve rivedere le sue scelte di politica economica e mettere mano alla legge di Stabilità.

L’obiezione di Letta e Saccomanni è che la manovra non esaurisce gli strumenti nelle mani del governo utili a migliorare i saldi dei conti pubblici: dagli ulteriori risparmi della spending review alle privatizzazioni, dall’accordo sulla Svizzera sul rientro dei capitali alla rivalutazione delle quote possedute dalle banche in Banca d’Italia.

Bruxelles replica che questi provvedimenti sono valutabili solo se fanno effettivamente parte di provvedimenti di legge. Il governo potrebbe fare spallucce, ma non accadrà perché minerebbe la credibilità dell’emittente Italia agli occhi di chi investe nel nostro debito.

Non è un caso se già questa settimana, prima di ancora di modificare la legge di bilancio, verrà approvato il decreto che deve dare copertura alla cancellazione della seconda rata Imu, un ammanco nei conti 2013 da 2,4 miliardi di euro che a Bruxelles non è passato inosservato.

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