NEW YORK (WSI) – Nella sua ultima pubblicazione Branko Milanovic, economista della Banca Mondiale, mostra come negli ultimi venti anni si sia assistito al più imponente riposizionamento della ricchezza dai tempi della rivoluzione industriale.
Nell’asse verticale sono indicate le variazioni del reddito reale tra il 1988 e il 2008, misurate in dollari internazionali. L’asse orizzontale divide invece la distribuzione dei redditi nel mondo in percentuale.
All’estrema destra del grafico si trovano i più ricchi (1% della popolazione mondiale), il 12% di cui è costituito da americani, mentre il resto (tra il 3-6%) prevalentemente da inglesi, giapponesi, francesi e tedeschi.
In ascesa, in questi venti anni, indiani e cinesi, dove la classe media si sta arricchendo riducendo il gap con i più poveri.
All’estrema sinistra si trovano i più poveri e il grafico è “probabilmente generoso”.
Tuttavia, questo è il punto saliente che evidenzia lo studioso, a quota 80% della distribuzione del reddito mondiale (asse x) si trova quella che il professore definisce la nuova “upper class mondiale”, costituita da molte persone provenienti dai paesi ex-comunisti e molti cittadini dei paesi ricchi i cui redditi sono invece in fase di stagnazione.