Dopo aver alzato i tassi di interesse di un ulteriore quarto di punto percentuale, nella riunione di ieri, la Bank of England (BoE) è pronta ad agire nuovamente. E in maniera più consistente fino ad arrivare a tassi del 3% entro fine anno. Obiettivo: contenere l’inflazione, che corre veloce verso l’11%. È l’opinione condivisa dagli operatori, tra cui gli Goldman Sachs e Deutsche Bank, all’indomani della decisione della Bank of England di innalzare a 1,25% da 1% il costo del denaro.
Secondo gli esperti, il governatore Andrew Bailey, che finora si è mosso con cautela a passi di un quarto di punto alla volta, ora dovrà rispondere a un’inflazione più rapida e a un’azione più forte da parte della Federal Reserve statunitense.
“Per la maggior parte dei membri della Boe è ora più semplice accettare un aumento di 50 punti base al prossimo incontro”, hanno scritto Sven Jari Stehn e Steffan Ball, economisti Goldman Sachs, in una nota ai clienti, ricordando che nel Regno Unito, l’inflazione su base annua è salita dal 7% di marzo al 9% di aprile, ai massimi degli ultimi 40 anni.
La banca ha così aumentato le sue previsioni per il picco dell’inflazione quest’anno dal 10% stimato a maggio a una stima “leggermente superiore” all’11%, che riflette l’aumento pianificato del tetto dei prezzi dell’energia a ottobre. Preoccupa anche l’impennata dei prezzi alimentari: per l’estate sono attesi aumenti fino al 15%.
Le attese sulle mosse della Bank of England
Le attese di mercato sono ora per un aumento dei tassi da parte della Bank of England, nei prossimi quattro incontri, di 1,75 punti percentuali rispetto al livello attuale dell’1,25% . Ciò implica tre aumenti di mezzo punto e un altro aumento di un quarto di punto.
Non è tuttavia esclusa la possibilità di una mossa di 75 punti base. In particolare, Deutsche Bank si aspetta aumenti consecutivi di 50 punti base nei prossimi due incontri della BOE.
“Il messaggio generale è che l’inflazione è in aumento, i dati sul mercato del lavoro e sui salari non stanno rallentando tanto come pensavano e, se non rallentano, dovranno muoversi più velocemente”, ha affermato Craig Inchs, analista presso Royal London Asset Management, che si chiede: “Cosa stanno aspettando?”