New York – Anche su Internet, come negli abissi marini, domina la legge del piu’ forte. O meglio del piu’ popolare.
Un nuovo studio ha rivelato che le lingue meno comuni d’Europa rischiano di scomparire dalla faccia della Rete. L’islandese, il lettone, il lituano e il maltese sono parlate da un numero troppo esiguo di utenti per poter avre un futuro online.
Sebbene questi siano i linguaggi a maggiore rischio estinzione, solo l’inglese puo’ dirsi al sicuro. Anche francese, tedesco, spagnolo e italiano sono in pericolo. Infatti dalla ricerca emerge che non hanno piu’ di un “moderato supporto”, quando si tratta di motori di ricerca, tecnologie di riconoscimento della voce e programmi di traduzione.
Lo studio, intitolato “Europe’s Languages in the Digital Age”, e’ stato condotto da META-NET, un’associazione europea no profit che vuole scoprire quale sara’ il futuro di almeno 30 delle 80 lingue parlati nel Vecchio Continente.
Sotto della lente dei ricercatori sono finiti in particolare i software di tecnologia dei linguaggi, come il programma di riconoscimento vocale intelligente Siri (montato sull’iPhone), navigatori a comando vocale, sistemi per il controllo di pronuncia e grammatica oppure programmi di traduzione come Google Translate.
Spesso le lingue vengono tradotte mettendo a confronto ogni nuova frase con altre migliaia di frasi gia’ tradotte da altre persone e salvate nella memoria digitale del programma. Piu’ ci sono esempi e piu’ chiaramente la traduzione sara’ accurata. Statisticamente lingue con pochi dati a disposizione negli archivi, sono destinate a scomparire dal Web.
E i problema e’ che il gap continua ad aumentare progressivamente. Se non si pone rimedio inventando nuove tecnologie linguistiche ad hoc, oltre a una moneta unica molti europei si dovranno rassegnare anche a condividere una lingua unica.
Per contattare l’autore: Twitter @neroarcobaleno, daniele@wallstreetitalia.com