Tornano ad aumentare i prezzi del grano dopo l’annuncio del premier russo Vladimir Putin che il bando sull’export di grano russo non sara’ revocato prima della raccolta del 2011, e quindi non piu’ alla fine dell’anno.
E’ questo l’effetto registrato dalla Coldiretti al Chicago Board of Trade, che e’ il punto di riferimento delle contrattazioni internazionali, dove il grano ha raggiunto i 7,13 dollari per bushel in aumento di 5,5 cent rispetto alla seduta precedente, per le consegne a dicembre 2010.
La Fao ha stimato a 43 milioni di tonnellate (-30% rispetto all’anno precedente) per effetto del caldo e della siccita’ il raccolto in Russia che – sottolinea la Coldiretti – potrebbe essere costretta ad aumentare le importazioni di grano per una quantita’ di piu’ di 3 milioni di tonnellate, come non avveniva da almeno dieci anni.
La stessa Fao – continua la Coldiretti – e’ stata costretta a rivedere le stime per la produzione mondiale di grano per il 2010 a 646 milioni di tonnellate con un calo del 5 per cento rispetto allo scorso anno. Le prospettive di mercato hanno gia’ determinato – conclude la Coldiretti – un aumento dei prezzi che tuttavia in Italia rimangono al di sotto dei costi di produzione.
In Italia una rassicurazione contro le speculazioni è arrivata però dal Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Giancarlo Galan che, intervistato dal direttore del Tempo, Mario Sechi, ha rssicurato che il rischio sarà certamente contrastato in ogni modo dal Ministero e dal Governo.
(Art. in fase di scrittura)