NEW YORK (WSI) – Grecia, pozzo senza fondo. Riuscirà mai il paese a sganciarsi dalla dipendenza dalla troika, che sta strozzando ormai da anni la sua economia, imponendo nuove tasse e tagli ai posti di lavoro? Riuscirà prima o poi a recuperare la sovranità, ormai irrimediabilmente nelle mani di Unione europea, Fondo Monetario Internazionale, Bce?
Dagli ultimi numeri, sembra proprio di no: arrivano infatti le dichiarazioni del Fondo Monetario Internazionale, che stima per Atene un fabbisogno supplementare di ben 47 miliardi di euro, nel periodo compreso tra il 2015 e il 2020.
Nel vivo della campagna elettorale in Germania, non si sta parlando più molto dei problemi dell’Eurozona; anzi, quasi trionfalmente, si sta parlando della sua ripresa. Come se tra i leader fosse maturata una sorta di cospirazione, per tenere a bada gli animi sempre più incadescenti dei cittadini.
Ma la Commissione bilancio del Bundestag ha chiesto al ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schauble un chiarimento sui reali bisogni di Atene.
L’opposizione del partito di Angela Merkel continua nel frattempo a criticare la cancelliera tedesca, accusandola di nascondere ai tedeschi come stanno davvero le cose, edulcorando la realtà. Merkel populista infiamma anche gli animi dei tedeschi, affermando che la Grecia non avrebbe mai dovuto aderire all’euro.
La verità è che, da sola, Atene non ce la farà.
Il paese è ridotto allo stremo: la troika ha “ucciso” anche “Topolino”, la seconda rivista più vecchia del paese; e le autorità fantoccio sono arrivate al punto di legalizzare la vendita dei cibi scaduti.
Così come un titolo che non vale più niente in borsa, la Grecia rischia ora un’Opa, un takeover: tanto che si parla già di Eldorado di investimenti arabi. Mentre la troika preme per la confisca delle case.