ROMA (WSI) – La Grecia torna a essere un problema per i mercati, dopo la nota di Fitch che, riferendosi alle banche elleniche, ha affermato che “rimangono oppresse da grandi problemi presenti nei portafogli dei prestiti, nonostante abbiano aumentato il capitale e abbiano compiuto progressi nei loro piani di integrazione e di ristrutturazione”.
A onor di cronaca i rendimenti salivano già da ieri, sulla scia dei sondaggi elettorali che danno il partito di opposizione anti euro Syriza in vantaggio sui conservatori al governo.
Immediata la reazione degli investitori, con la borsa di Atene che cede -9% circa e lo spread che torna a impennarsi, sfiorando i 700 punti.
Le vendite sui bond greci portano i rendimenti a 10 anni a balzare al 7,70%, in rialzo sostenuto rispetto al 7% della chiusura di ieri.
Il timore è che gli istituti ellenici non superino gli stress test; Fitch afferma in particolare che i bilanci delle quattro principali banche – National Bank of Greece (NBG), Piraeus, Eurobank and Alpha – sono tuttora vulnerabili agli sviluppi di un’economia che rimane ancora molto debole.
“Le valutazioni della Bce potrebbero mettere in evidenza ulteriori bisogni di capitali per le banche greche, specialmente se i benefici potenziali derivanti dalle misure di ristrutturazione in corso non sono ancora pienamente incorporati. Considerati i rating già molto bassi delle banche, pari a ‘B-‘, non anticipiamo alcuna azione sui rating”.
Sta di fatto che i bond greci continuano a scivolare, e i rendimenti a salire, dopo che i tassi a 10 anni sui titoli di stato hanno superato al rialzo, questa settimana, la soglia del 7% per la prima volta dallo scorso marzo.
Si teme che la Grecia non riuscirà a finanziarsi a tassi sostenibili senza il sostegno dell’Eurozona e che dunque non riuscirà a portare a termine le riforme promesse alla troika.