NEW YORK (WSI) – Continua incessante il selloff del debito greco sul mercato dei titoli di Stato.
A pesare è in particolare il giudizio espresso da Standard & Poor’s ieri sera. L’agenzia di rating ha rivisto al ribasso l’outlook sulla qualità del debito greco a negativo.
Oggi la sorella Fitch Ratings ha minacciato di declassare il rating sul credito se entro il 15 maggio non si sono visti progressi nei negoziati con i creditori.
It also predicted that there could be “negative rating implications” for Greece’s banks too, but reckons the “systemic risk” posed by a Greek exit is lower.
Risultato: gli investitori hanno paura e vendono, spingendo i tassi sui bond su livelli pericolosi.
Il tasso sui titoli di Stato a tre anni è salito al 17%, rendendo sempre più difficile il compito dell’esecutivo greco di rifinanziare l’enorme debito da 323 miliardi di euro.
Il 5 anni si è alzato di 129 punti base al 14,65%, mentre il decennale rende ormai più dell’11%.
Meglio fa la Borsa di Atene: la seduta sull’azionario oggi è abbastanza calma dopo la gioranta nera di ieri, durante la quale il settore bancario ha perso circa un terzo del suo valore. I titoli del comparto oggi mettono a segno guadagni compresi tra il 5% e il 18%.
Nel frattempo prosegue la corsa degli sportelli. In dicembre i risparmiatori hanno continuato a prelevare soldi dalle banche, per paura evidentemente di una confisca o di un abbandono dell’euro da parte del loro paese.
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I conti correnti sono scesi per il terzo mese di fila, con i clienti che hanno mostrato la tendenza a voler accumulare nervosamente cash in vista delle elezioni di gennaio, che hanno sancito – come i mercati temevano – la vittoria del partito di sinistra anti troika Tsipras.
La banca centrale greca ha riportato un calo dei conti correnti aziendali e familiari del 2,4% il mese scorso. La somma dei capitali depositati in banca è scesa a €160,3 miliardi dai 164,3 miliardi precedenti.
(DaC)