ATENE (WSI) – L’esito per un qualsiasi altro paese sarebbe stato accolto con un selloff sui mercati, ma in questo caso è statosalutato positivamente. Anche perché gli esami in Grecia per una volta sono effettivamente andati meglio del previsto.
Le banche greche non hanno passato a pieni voti gli stress test della Bce, ma il capitale richiesto in più è in generale relativamente contenuto. Il travagliato settore del paese fortemente indebitato, al centro della crisi dell’area euro scoppiata qualche anno fa, hanno bisogno di fondi ulteriori pari a €14,4 miliardi.
I soldi saranno necessari per coprire le perdite che gli istituti della Grecia subiranno per via dei prestiti inesigibili, aumentati nettamente durante la crisi del debito. La somma è importante, ma è pur sempre inferiore, ai 25 miliardi assegnati al settore nell’ambito del piano di salvataggio di questa estate. La cifra dovrebbe quindi incoraggiare gli investitori a tornare a mettere denaro nel comparto.
Detto questo, gli economisti sottolineano come i problemi non siano affatto finiti per le banche greche. Piraeus avrà bisogno di un’iniezione di 5 miliardi di nuovi capitali, la National Bank of Greece di €4,6 miliardi, Alpha Bank di €2,7 miliardi ed Eurobank di €2,1 miliardi. A metà seduta alla Borsa di Atene, Alpha Bank ed Eurobank sono le protagoniste incontrastate, con rialzi del 28-29%.
Il tempo sta per scadere per il settore. Le banche elleniche vogliono riuscire a reperire fondi prima che le nuove norme sui programmi di bail-in e non più bail-out siano implementate l’anno prossimo. La legge prevederà che in caso di crac di un istituto di credito siano anche i correntisti con i depositi più alti a pagare per salvare la banca e non più i contribuenti, come avveniva in precedenza. I titoli salgono oggi, ma le lancette dell’orologio continuano a correre per le società del credito della Grecia.