ROMA (WSI) – Mercati in subbuglio, euro in forte calo, ETF che replica l’azionario greco, il GREK, crolla immediatamente più del 10% negli ultimi minuti di contrattazioni di Wall Street. La moneta unica è scivolata dell’1,3% fino a quasi $1,13 nei confronti del dollaro Usa.
Al momento la Borsa di Atene cede il 9%, il settore bancario lascia sul campo un quarto del suo valore, mentre i titoli di Stato vedono i rendimenti balzare di un punto pieno oltre l’11%. L’euro è ancora sotto pressione, anche se ha ridotto le perdite.
La Bce ha annunciato che “il consiglio direttivo ha deciso di rimuovere la deroga sugli strumenti di debito quotati emessi o garantiti dalla Repubblica ellenica”. Di fatto, Mario Draghi toglie in questo modo agli istituti di credito greci l’accesso alle normali aste di liquidità, perché la Banca centrale europea ritiene che il salvataggio del paese sia a rischio.
Il riferimento è alla deroga che venne lanciata nel 2010 e che ha permesso alle banche elleniche di rifinanziarsi presso la Bce fornendo come collaterale di garanzia bond greci al alto rischio, con rating speculativo. Con le nuove regole, e a partire dal prossimo 11 febbraio, le banche greche non potranno offrire più come garanzia in cambio di liquidità i bond sovrani valutati “junk”.
“La deroga aveva permesso a questi strumenti di essere utilizzati nelle operazioni di politica monetaria del sistema Euro nonostante non soddisfacessero le richieste di rating sul debito minime – è scritto nel comunicato – La decisione del Consiglio direttivo è basata sul fatto che al momento non è possibile supporre che la revisione del programma si concluderà con successo e in linea con le regole dell’Eurozona”.
La decisione a sorpresa della Bce costringerà il governo ellenico a moderare la sua posizione, secondo lo strategist di LNG Capital, Gary Jenkins. Meno sorpresi gli analisti di Evercore ISI, che hanno detto al Wall Street Journal come la mossa sia in linea con le loro attese. Il vice presidente dell’istituto, Krishna Guha, dice che si aspettava da parte della Bce una linea dura nei confrtonti della Grecia.
Il colmo di tutto ciò è che l’attuale ministro greco delle Finanze, Yanis Varoufakis, aveva previsto nel 2012 la mossa della Bce. Il docente dell’Università del Texas aveva scritto che la Bce avrebbe potuto minacciare di non accettare più il debito delle banche greche come collaterale.
Le società di credito elleniche sono ancora al sicuro. Bloomberg spiega comunque che la Bce ha un altro modo per permettere alle banche della Grecia di ottenere i finanziamenti offrendo i loro strumenti finanziari. I costi di finanziamento, in ogni caso, saranno più elevati.
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La stessa Eurotower, nella nota, precisa che “le necessità di liquidità delle controparti del sistema europeo, per le controparti che non hanno a disposizione garanzie alternative sufficienti, possono essere soddisfatte dalla Banca centrale nazionale, attraverso l’assistenza di liquidità di emergenza (ELA), all’interno delle regole esistenti dell’Eurosistema”.
Un funzionario del governo greco ha annunciato che la Bce ha però alzato la soglia di finanziamenti di emergenza (ELA) di 10 miliardi di euro e che il sistema bancario non corre rischi, dicendo che “è protetto” e che “il paese non accetterà ultimatum da parte di nessuno”.
Gli analisti di MPS ricordano che la BCE ogni due settimane esamina la linea ELA e può anche limitarne l’utilizzo, nel qual caso occorre una maggioranza di due terzi dei voti del board.
(Lna-DaC)