FRANCOFORTE (WSI) – Nel giorno dell’incontro attesissimo tra Mario Draghi e Yanis Vaourfakis, la Banca centrale europea, tra i creditori principali della Grecia, ha detto di no a un nuovo piano di aiuti da concedere al governo.
Senza di essi Atene sulla carta è rimasta senza risorse, a parte i finanziamenti esterni. Il programma di salvataggio internazionale scade a fine mese. Il neo governo guidato da Syriza ha meno di 4 settimane di tempo per trovare nuovi aiuti.
L’Ue ha deciso che non alzerà di una decina miliardi di euro il tetto relativo al collocamento di titoli di Stato proposto dal ministro delle Finanze ellenico nell’ambito di un prestito ponte. L’idea di Syriza è finanziarsi tra marzo e maggio emettendo titoli del Tesoro a breve termine per ulteriori 10 miliardi.
Nell’incontro di oggi il presidente della Bce “ha chiarito” al ministro delle Finanze della Grecia cosa preveda “il mandato della Bce e ha spronato il nuovo governo ad avviare rapidamente e in maniera costruttiva un dialogo con l’Eurogruppo per garantire il mantenimento della stabilità finanziaria”.
Yanis Varoufakis, che ha l’apparenza di un uomo normale – sempre senza cravatta – ma il linguaggio ricercato di un professore (leggi Identikit di WSI), ha proposto ai funzionari europei che Atene aumenti di 10 miliardi l’ammontare di titoli di Stato a breve termine emessi, come “ponte finanziario” che serva da appoggio al paese nei prossimi tre mesi.
Per farlo serve però l’assenso della Bce ad alzare a 25 miliardi il limite attuale di 15 miliardi di euro sulle emissioni a breve. Assenso che Francoforte non è disposta a dare subito.
La Bce, difatti, non ha intenzione di accogliere la proposta da Atene. Lo hanno riferito al Financial Times due funzionari che sono incaricati di prendere parte alla delicata decisione.
“Il piano greco fa affidamento completamente nella Bce”, ha spiegato un altro funzionario dell’area euro che è stato interpellato dal giornale finanziario. “La Bce ha intenzione di fare sul serio”. Mario Draghi può permettersi di sfruttare la sua posizione di forza nei negoziati e giocare duro.
Oggi Varoufakis ha visto Draghi e ha riferito ai media che l’incontro è stato fruttuoso. Prossima tappa del suo tour in Germania: un faccia a faccia con il ministro tedesco delle Finanze, Wolfgang Schaeuble.
Nei prossimi tre mesi il governo greco ha promesso di trovare un accordo per ottenere un nuovo piano di aiuti, ma stavolta senza contare sulla Troika e piuttosto stringendo accordi con gli stati membri dell’Eurozona.
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La proposta del docente dell’Università del Texas prevede lo swap di debito circolante ellenico con nuovi bond legati alla crescita. L’idea è anche che il governo abbia un avanzo primario permanente e recuperi fior di quattrini scovando gli evasori fiscali più benestanti.
La Borsa di Atene cede l’1% circa in avvio, rispecchiando l’andamento negativo dei prezzi dei bond governativi. La performance non deve sorprendere.
Anche se non è stato ancora stretto un accordo con i principali paesi d’europa e anche se non è stato nemmeno discusso per il momento, ieri l’indice azionario ATG ha fatto un balzo dell’11% sull’ondata di ottimismo sul piano di Varoufakis di swap del debito.
Fonte: Financial Times
(DaC)