ATENE (WSI) – Un paese in rivolta la Grecia, con 17mila persone scese in piazza ad Atene e a Salonicco per manifestare contro la nuova fase di austerity annunciata dal governo di Alexis Tspiras.
Nottetempo il parlamento ellenico ha approvato infatti la tanto discussa riforma sulle pensioni e sul fisco, un pacchetto di misure da 5,4 miliardi che dovrebbe servire per sbloccare, almeno secondo le intenzioni del premier, l’ulteriore tranche di aiuti da parte dei creditori internazionali.
“Stiamo facendo di tutto per rimettere in piedi il paese, il 90% degli assegni previdenziali non sarà toccato. Abbiamo spostato il peso della crisi dalle spalle dei disoccupati e degli anziani a quelle di chi può permettersi di pagare un po’ di più e investiremo i futuri surplus di bilancio per alleviare la crisi umanitaria”.
Queste le parole di Tspiras durante il dibattitto all’interno del parlamento che ha dato via libera all’aumento delle tasse, dirette e indirette, per un valore di circa 3,6 miliardi con l’Iva che sale dal 23 al 24%, la soglia di reddito incapiente, sotto la quale cioè non si pagano le tasse, scende a 9.091 euro, aumenti al rialzo degli scaglioni Irpef e inasprimento della tassa di solidarietà per i redditi alti.
Consistente anche il capitolo previdenziale, con tagli agli assegni supplementari che garantiscono risparmi per 1,8 miliardi di euro.
Ora l’ultima parola spetta all’eurogruppo che dovrà dare via libera alla nuova iniezione di 5 miliardi di euro per pagare 3 miliardi e mezzo di debiti in scadenza a luglio ed evitare ancora una volta il fallimento della nazionale. Un via libera non certo semplice da raggiungere: già sono delineate le varie posizioni.
Da una parte il Fondo monetario internazionale non darà l’ok se Atene non approverà nuovi tagli da 3,6 miliardi e se l’obiettivo dell’avanzo del 3,5% non si raggiunge entro il 2018. Dall’altra il governo ellenico sarebbe disposto a intervenire con nuove misure ma il Ministro delle finanze, Euclid Tsakalotos ha inviato a Bruxelles una proposta per trovare una convergenza all’Eurogruppo.
E anche Washington chiede l’avvio immediata della discussione per la ristrutturazione del debito, ma è difficile che si arrivi ad un accordo nella riunione di oggi dell’Eurogruppo.
E intanto i greci manifestano tutta la loro rabbia e frustrazione in piazza: chiamati a raccolta da gruppi estremisti di sinistra, 17mila persone hanno chiesto a gran voce il ritiro immediato delle riforme. Una situazione tesissima in cui non sono mancati episodi violenti. Un gruppo di anarchici ha anche lanciato molotov contro le forze dell’ordine che hanno usato lacrimogeni e i responsabili si sono poi mescolati alle migliaia di persone che stanno protestando ad Atene in piazza Syntagma.