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Grecia, c’è l’accordo con i creditori. Ma Merkel è scettica

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ROMA (WSI) – E’ fatta: la Grecia ha raggiunto un accordo con i suoi creditori internazionali sul terzo piano di bailout, che si tradurrà in nuovi aiuti per un valore di 86 miliardi di euro.

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“Finalmente, abbiamo la fumata bianca. Un accordo è stato raggiunto – ha riferito a Reuters un funzionario, dopo le trattative tra le due controparti, che sono proseguite serrate durante la notte, ad Atene – Ora stiamo discutendo su alcuni dettagli di minore importanza”.

Dopo le indiscrezioni da fonte anonime, è lo stesso ministro per l’Economia, George Stathakis, a riferire al Financial Times: “We have a deal”, ovvero: “Abbiamo un accordo”, mentre il ministro delle Finanze Euclid Tsakatolos ha confermato che rimangono da definire, “due o tre piccole questioni”.

Dalla Germania, tuttavia, i toni sono ancora improntati alla cautela. Jens Spahn, vice ministro delle finanze, ha riferito al canale televisivo tedesco ARD, poco prima della notizia sull’accordo, che la Grecia e suoi creditori hanno di fatto raggiunto un nuovo accordo di bailout. “Stiamo parlando di un programma di tre anni, da negoziare in modo approfondito. Deve essere chiaro che non riguarda solo il 20 agosto (data in cui la Grecia dovrà rimborsare una tranche di debito verso la Bce). la Germania ha sempre preferito “la qualità alla velocità”, nelle trattative.

“Non riguarda solo la necessità di risparmiare, che va bene per il budget, ma prima di tutto riguarda il modo in cui la Grecia…gestirà le entrate nei prossimi anni, ovvero il ‘modello di business’ che adotterà.

Fonti governative di Atene riferiscono che la cancelliera tedesca Angela Merkel è scettica sull’intesa, e che avrebbe preferito piuttosto un altro prestito ponte a favore di Atene.

Reuters aveva diffuso prima della dichiarazione del funzionario l’accordo sui target di bilancio, che prevedono che la Grecia torni in una condizione di surplus, a partire dal 2016.

In particolare, stando al report diffuso da Reuters, i target sono i seguenti: un deficit primario dello 0,25% rispetto al Pil nel 2015; un miglioramento a un surplus dello 0,5% nel 2016, un surplus dell’1,75% nel 2017 e un surplus fino al 3,15% nel 2018. (Lna)