Dopo quattro anni la Grecia annuncia la revoca del controllo sui capitali introdotto nel 2015 all’apice della crisi che ha travolto Atene. Onde evitare la fuga di liquidità all’estero, l’ex premier Alexis Tsipras aveva imposto un tetto di 420 euro la settimana ai prelievi di contante al bancomat e un limite di 2mila euro di contanti che ogni cittadino greco era autorizzato a portare con sé in caso di viaggi all’estero. Ora l’annuncio della revoca di questa misura, fortemente auspicata dal governatore della banca centrale greca Υiannis Stournaras come segnale di “ritorno alla normalità”.
Quattro anni dopo la sua introduzione il controllo del capitale termina dal primo settembre.
Così il ministro delle finanze, Christos Staïkouras secondo cui la libera circolazione di capitali dovrebbe aiutare ad attrarre investimenti stranieri in Grecia e facilitare le aziende locali. Il ministro ha poi annunciato al Financial Times che il governo attuerà a breve un programma di tagli delle tasse e privatizzazioni.
La totale revoca dei controlli sui capitali in Grecia costituisce “l’ultimo passo di un processo che si era quasi completato prima delle elezioni di luglio con il governo precedente” ha sottolineato in Parlamento l’ex ministro delle finanze Euclid Tsakalotos aggiungendo che solo l’ultima fase della cancellazione dei controlli era rimasta in piedi per via di una certa “insicurezza” nel sistema bancario. “L’unica ragione per cui i controlli non sono stati completamente revocati è stata l’esitazione delle banche greche a causa dell’incertezza politica delle elezioni”, ha sottolineato Tsakalotos, per concludere che “in ogni caso, si tratta di un risultato positivo, pienamente preparato da Syriza”.