La Grecia è di nuovo nei guai. Il prossimo lunedì la sensazione è che i paesi membri dell’area euro non riusciranno a trovare un accordo sul pacchetto di finanziamenti da offrire al paese indebitato, che rischia di trovarsi con le casse prosciugate già a luglio.
Le autorità dell’Unione Europea dubitano che le divergenze di opinione tra il Fondo Monetario Internazionale, il governo greco e gli altri creditori europei (agenzie, governi e banchieri centrali) si possano risolvere nella riunione dei ministri delle Finanze del 20 febbraio.
Alcuni funzionari europei citati da Eleni Chrepa su Bloomberg hanno propro chiarito che “si tratterà di un incontro molto breve”. Ora come ora “sembra che tutti siano focalizzati su marzo”, scrive l’agenzia stampa. Senza una ristrutturazione del debito della Grecia, pari a circail 180% del Pil nazionale, l’Fmi ha fatto capire di non essere piu’ intenzionato a partecipare al piano di aiuti esterni.
La stessa Germania, per voce del suo ministero delle Finanze, ha fatto sapere che ci sono stati progressi ma che questi sono insufficienti ad aspettarsi una chiusura del processo di revisione del programma di aiuti già il 20 febbraio. Il ministro greco dell’Interno ha escluso la possibilità che si vada alle elezioni anticipate, osservando che l’economia è migliorata nel 2016 e che alla fine un accordo si troverà.
Le autorità europee vorrebbero chiudere la disputa della gestione del debito pubblico greco monstre prima delle elezioni olandesi di marzo, per evitare che i problemi finanziari greci diventino politici e vengano usati dai partiti anti euro in campagna elettorale.
Al voto quest’anno andranno anche la Francia e la Germania, dove il tema della crisi del debito greco, della condivisione dei rischi finanziari e dell’asuterity sono questioni già affrontate in campagna elettorale. Il tutto mentre a intensificare le tensioni politiche aumentando l’incertezza sui mercati contribuirà anche il Regno Unito, che ricorrerà all’articolo 50 del Trattato di Lisbona che darà il via formale ai negoziati sulla Brexit.
Intanto il conto alla rovescia per lo scoppio di una crisi del debito in Grecia è iniziato. Il governo finirà i soldi a luglio, quando le casse statali saranno prosciugate. La Grecia deve infatti ripagare debiti per 6 miliardi di euro in quel mese e difficilmente ce la farà senza una ristrutturazione del passivo statale o senza aiuti esterni.