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Grecia impone controlli di capitale

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ATENE (WSI) – Dopo aver utilizzato anche i fondi pensione per ripianare i debiti con i creditori, il governo greco ha compiuto il primo passo verso l’imposizione di controlli di capitale.

Ad Atene è stato decretato il “trasferimento obbligatorio di denaro” dai governi regionali alla banca centrale. Il provvedimento è dovuto a “necessità di estrema urgenza”.

Per aiutare il governo a rafforzare le sue finanze pubbliche e ripagare il debito a breve termine, le riserve delle autorità locali saranno centralizzate, confluendo nei depositi della banca centrale.

In altri termini comuni, province e regioni non avranno potere decisionale sulle loro riserve.

La decisione ha intensificato le speculazioni circa la possibilità che la Grecia stia finendo i soldi e che non riuscirà a rispettare i suoi obblighi nei confronti dei creditori internazionali.

A essere interessati dalla nuova legge non sono società statali e fondi pensione, che invece partecipano alle iniziative per scongiurare un default delle finanze pubbliche tramite operazioni contro termine.

I greci non sono per niente contenti anche perche hanno capito che potrebbe essere veramente il finale di partita. Bloomberg riporta che “con la Grecia che fa fatica a trovare soldi per rimanere solvente, le autorità locali si sono opposte alla decisone del governo di prelevare dalle loro casse perché lo Stato si rifinanzi a breve termine”.

“La decisione del governo di confiscare le nostre riserve non è solo una questione legale e costituzionale ma anche morale”, ha detto George Papanikolaou, sindaco di Glyfada, la terza maggiore municipalità della regione metropolitana di Attica dopo Atene e Pireo.

“Abbiamo la responsibilità di servire i nostri cittadini”, ha detto a Bloomberg Papanikolaou. Glyfada ha circa 16 milioni di euro di riserve cash.

Da oggi non troverà più un euro di quei soldi. Il conto corrente verrà sequestrato dal governo per ripagare la Troika. È l’unica opzione rimasta ora che la Grecia è a corto di soldi e non può permettersi di non ripagare i creditori se non vuole fare default sul suo enorme debito pubblico.

Atene ha tutta una serie di debiti in scadenza, il primo dei quali con il Fmi. Il prossimo mese il paese deve restituire al Fondo Monetario Internazionale quasi un miliardo di euro. Il 12 maggio è la data ultima per ripagare 747 milioni.

Sui mercati si è intensificata la pressione sugli asset di Atene, anche se la Bce, per bocca del vice presidente Vitor Constancio, ha ribadito di non credere a un’uscita di Atene dall’area euro. Una cosa è il default, ha detto il banchiere, un’altra è uno scenario di Grexit.

Ieri è stata un’altra giornata difficile per i bond greci, con lo spread tra il decennale e il Bund tedesco che vola 1.330 punti, toccando i massimi dal dicembre del 2012. Il rendimento del titolo di Atene è schizzato al 13,45%, la scadenza a due anni mostra un rendimento al 28,55%. Oggi l’euro cede circa lo 0,7% sul dollaro a $1,066.

Fonte principale: Bloomberg

(DaC)