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GRECIA IN FIAMME, RIVOLTA CONTRO PIANO AUSTERITA’. MORTE TRE PERSONE. ADDIO SALVATAGGIO?

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E’ guerra urbana ad Atene e Salonicco per le proteste contro il piano d’austerita’ del governo greco. Nella capitale i manifestanti hanno lanciato bombe molotov contro negozi e banche e hanno tentato di forzare il cordone di sicurezza attorno al Parlamento.

Una banca e’ stata colpita da una bottiglia molotov ed e’ scoppiato un incendio che si e’ propagato nell’edificio. Tre persone sono morte.

La polizia ha risposto con il lancio di lacrimogeni e granate stordenti. Un palazzo del centro attaccato dai manifestanti e’ stato evacuato dopo che e’ scoppiato un incendio.

Nel frattempo, mentre la guerra prosegue nelle strade, la tempesta continua ad abbattersi sui mercati. Particolarmente danneggiati dalla situazione instabile sono i titoli di Stato dell’Eurozona, sopratutto quelli dei Paesi che potrebbero essere contagiati dalla crisi del debito sovrano della Grecia.

Il rendimento dei titoli di Stato decennali di Atene e’ salito al 10,3%, la differenza di rendimento rispetto ai titoli di stato decennali tedeschi (2,84%) viaggia a 746 punti base. Sotto tiro anche il Portogallo che sui dieci anni paga il 5,94%: oggi Lisbona ha collocato 500 milioni di titoli semestrali al rendimento stratosferico del 2,955%, nei fatti 10 volte di piu’ di quanto paga la Germania (0,29%) sulla stessa scadenza.

Sul mercato da giorni circolano rumor su un ulteriore declassamento del rating del credito di Madrid, che hanno alimentato la paura che il contagio in area euro dalla Grecia passi alla Spagna (leggere PIIGS: QUESTO SALVATAGGIO NON SI DOVEVA FARE).

L’agenzia di rating Moody’s ha detto di essere pronta a declassare nuovamente il merito di credito sul debito pubblico del Portogallo. “Sui titoli di Stato gli scambi sono intensissimi, ma su quelli dei paesi a rischio si sta ampliando la differenza tra prezzo di acquisto (bid) e prezzo di vendita (offer), un segnale che registra un deterioramento delle condizioni di liquidita’ in questi mercati”, ha dichiarato all’Asca Marco Rocchi, economista della Cassa di Risparmio di Firenze.

Nonostante il piano di aiuti promesso alla Grecia, la situazione del debito sovrano dei PIIGS incomincia a fare davvero paura. Gli investitori temono che i 110 miliardi di euro offerti da Ue e FMI alla Grecia non saranno sufficienti a contenere il buco di Atene.

Nell’azionario intanto tornano ad accentuarsi i cali di Grecia, Spagna e Portogallo, mentre le piazze finanziarie europee restano orientate al ribasso dopo le pesanti cadute subite ieri a seguito dei rinnovati timori sulle prospettive dei paesi considerati ‘anelli deboli’ nell’area euro sui conti pubblici.

Dopo una mattinata all’insegna della volatilità, con tentativi di moderati rialzo, la piazza di Atene si orienta al calo e nel pomeriggio segna un meno 4,83 per cento. In netto ribasso anche Madrid, meno 3,21 per cento anche se oggi Olli Rehn, il commissario europeo agli Affari economici, ha duramente respinto le voci di mercato sulla necessità di aiuti finanziari alla Spagna, definendole “false”.

Ieri queste ipotesi, già categoricamente smentite dal premier Jose Luis Zapatero, combinate ai timori sulle ristrutturazioni delle casse di risparmio regionali – su cui oggi maggioranza e opposizione si sono affrettate a siglare una intesa – avevano accentuato i ribassi della Borsa di Madrid, che aveva chiuso con un crollo del 5,41 per cento.

Molto pesante anche Lisbona, meno 3,08 per cento dopo che l’agenzia Moody’s ha annunciato di aver messo sotto esame il rating del paese per possibili declassamenti. Potrebbe essere abbassato di due gradini, a riflesso del “recente deterioramento delle finanze pubbliche, così come le sfide sulle prospettive di crescita di lungo termine”, ha spiegato l’agenzia con un comunicato. Attualmente ai titoli di Stato a lunga scadenza del Portogallo Moody’s assegna un rating Aa2.

Considerati i recenti rinnovati impegni del governo sul risanamento, e la struttura del suo debito pubblico “i rischi di rifinanziamento sono modesti”. Ma allo stesso tempo la situazione di tensione che si è creata in generale sui mercati può implicare un aumento dei costi.

Secondo il presidente ‘stabile’ del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, le speculazioni dei mercati che stanno attaccando Spagna e Portogallo sono “totalmente irrazionali” e sono state “scatenate da voci del tutto infondate”, perche’ la situazione dei due Paesi iberici “non ha niente a che vedere con quella greca, che è unica”.

Van Rompuy ha parlato a Bruxelles durante un punto stampa congiunto con il presidente della commissione europea, José Manuel Barroso, e con il premier canadese, Stephen Harper, alla fine del vertice bilaterale Ue-Canada. “Sono certo che quando i mercati si convinceranno del valore di ciò che abbiamo fatto per la Grecia, e del fatto che l’entità degli aiuti e dello sforzo del governo greco sono senza precedenti, quest’effetto di ‘contagio’ terminerà”, ha concluso il presidente del Consiglio europeo.