ATENE (WSI) – In Grecia i partiti di Nuova Democrazia e Pasok al Governo hanno fatto passare un emendamento che i media di sinistra definiscono “vergognoso”, in quanto impone dei limiti alla libertà di parola e opinione.
Finirà in galera chiunque sia in disaccordo con la politica estera della Ue. “No, non è uno scherzo di cattivo gusto”, scrive indignato il settimanale ellenico Prin. Da Giovedi 24 ottobre, nel codice penale greco è stato introdotto l’articolo 458a, intitolato “Violazioni alla normativa UE” in base al quale è punito con la reclusione fino a due anni chi viola le sanzioni contro paesi, organizzazioni o persone dell’UE.
Wall Street Italia non ha ancora potuto verificare l’attendibilità della notizia pubblicata su alcune testata elleniche, tra cui appunto Prin.
I partiti anti europeisti e anti austerità all’Opposizione di Syriza (sinistra) e dei Greci indipendenti (destra), entrambi contrari per principio all’emendamento del governo, hanno votato contro.
Va sottolineato che l’articolo del codice penale può essere abrogato immediatamente dal prossimo governo della Grecia.
L’emendamento originale, stando a quanto riportato dai media greci, recita che “ogni persona che viola intenzionalmente sanzioni o misure restrittive nei confronti di Stati o enti, organismi o persone fisiche o giuridiche con le decisioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite o di regolamenti comunitari è punito con la reclusione per almeno sei mesi, salvo altra disposizione in cui è contenuta una pena più grave”. Il massimo della pena è due anni.
“L’obiettivo dell’esecutivo di Samaras e Venizelos – si legge sul sito di Prin – è quello di criminalizzare qualsiasi tipo di azione politica che con parole o azioni si rifiuta di piegarsi alla linea dell’UE in materia di politica estera”.
La norma rischia di causare il caos in un Paese impoverito dalle misure di rigore, dove ormai l’insubordinazione e la disobbedienza sono diventate un imperativo dell’opposizione.
La Grecia ancora fortemente indebitata sarà sotto la sorveglianza fiscale di Ue e Bce per i prossimi 25 anni.