Atene – Mentre Atene è paralizzata da uno sciopero di 48 ore dei taxi – i cui autisti invece di astenersi semplicemente dal lavoro si sono prodigati a intasare diversi snodi chiave della capitale, per creare più disagi possibile in una protesta contro le liberalizzazioni delle licenze – la Grecia, l’epicentro della crisi debitoria europea subisce a sua volta pressioni sui titoli di Stato, i cui rendimenti hanno segnato nuovi picchi storici.
Il rendimento sul due anni ha fatto un balzo di 213 punti base alla quota recorde del 35,19%. E intanto il ministero delle Finanze annuncia pubblicamente di essere alla ricerca di esperti a cui affidare un maxi piano di privatizzazioni, dimissioni di beni per ben 50 miliardi di euro che dovranno accompagnare e sostenere la cura di austerità sui conti pubblici, con la quale si spera di rimettere il paese in condizioni di ritrovare la fiducia dei mercati.
Ma i dati di mercato fanno apparire quanto mai lontano questo obiettivo: oggi, nell’ambito di nuove tensioni su tutti i mercati europei, i rendimenti dei bond greci a 10 anni già scambiati sul mercato sono saliti fino al 17,741 per cento, stabilendo un nuovo massimo dall’entrata del paese nell’euro. Ovviamente a queste condizioni la possibilità della Grecia di rifinanziarsi da sola è del tutto preclusa e questo rende ancor più irrinunciabile un nuovo piano di aiuti da Ue e Fmi, su cui stanno lavorando i paesi dell’area euro, per prolungare i sostegni a tutto il 2014.
In questo clima, l’annuncio della Grecia sulla ricerca di esperti per le privatizzazioni suona molto come un annuncio tribunalizio sulla nomina di commissari liquidatori. Ad ogni modo questi superconsulenti finanziari saranno chiamati a collaborare alle privatizzazioni di poste, miniere, porti, aeroporti e casino che figurano su una lunga lista stilata dall’esecutivo. Atene ha pure fretta: chi fosse interessato deve farsi avanti entro lunedì prossimo, il 25 luglio.