ROMA (WSI) – Il governo Tsipras starebbe considerando diverse opzioni per rimborsare i prestiti ricevuti dall’Fmi, la cui scadenza è questione di giorni. Stando ad alcune fonti di mercato, l’esecutivo starebbe “esplorando soluzioni”, inclusa la possibilità di posticipare i pagamenti ai fornitori o tentare di raccogliere fino a 3 miliardi di euro, contraendo prestiti da entità statali come i fondi pensione.
Lo ha riferito una fonte governativa a Reuters, aggiungendo che quest’ultima opzione, probabilmente, è stata già utilizzata, sebbene in parte. L’obiettivo sarebbe dunque prelevare contanti dai fondi pensione, che verrebbero poi restituiti una volta che la Grecia tornasse a crescere e a rimborsare i suoi debiti.
D’altronde, Atene non ha molte opzioni per salvarsi dal default. Una soluzione potrebbe essere l’emissione aggiuntiva di titoli di stato, ma i creditori Ue e Fmi hanno fissato un tetto massimo di 15 miliardi di euro su queste emissioni, e il limite è stato già toccato. Altra soluzione sarebbe trasferire alle casse dello stato quei profitti di 1,9 miliardi di euro che la Bce ha riportato acquistando bond greci: ma questi utili sono stati di fatto ‘sequestrati’, nel senso che saranno erogati alla Grecia solo dopo che le riforme contenute nel Memorandum verranno messe in pratica.
Il Guardian riferisce che “ci sono buone possibilità che il governo rimanderà la tempistica dell’invio al parlamento di alcune riforme previste nel piano di aiuti internazionali allo scopo di alleviare la “crisi umanitaria”. Le leggi in questione dovevano essere presentate in settimana.
Sullo sfondo, se prima c’erano solo indiscrezioni sulla possibilità di un terzo bailout, ora arriva proprio una dichiarazione a confermare le voci di mercato.
Anche se più che confermare, la dichiarazione crea nuovamente caos: stando a quanto ha riportato Reuters nelle ultime ore, Luis de Guindos, ministro spagnolo dell’economia, ha detto nel corso di un evento che si è svolto a Pamplona, che i paesi dell’Eurozona stanno discutendo su un terzo bailout per Atene, che potrebbe avere un valore compreso tra 30 miliardi e 50 miliardi di euro. Ma Simone Boitelle, portavoce del numero uno dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, ha affermato che non ci sono discussioni su un terzo piano di salvataggio.
Nel frattempo l’agenzia di rating Fitch ha avvisato che in caso di mancato accordo a lungo termine con i creditori, che assicuri alla Grecia la capacità di finanziarsi, il giudizio sulla qualità del credito statale verrà rivisto al ribasso. Al momento il rating è di ‘B’, tre tacche sopra il livello di ‘default’.
(DaC-Lna)