ROMA (WSI) – La notizia è stata riportata dalla stampa tedesca, esattamente dal Suddeutsche Zeitung. Appena due mesi dopo aver raggiunto un accordo con la troika per evitare il default e lo scenario Grexit, la Grecia è di nuovo nei guai. Stando a un funzionario dell’Unione europea che ha preferito optare per l’anonimato, i creditori di Atene sarebbero di nuovo già stufi delle promesse (mancate) del paese, e pronti a rifiutare l’erogazione della prossima tranche di aiuti, del valore di 2 miliardi di euro.
In particolare, il versamento della prima tranche di 2 miliardi dei 3 miliardi di prestiti in cantiere è al momento rimandato. Il motivo? L’incapacità del premier greco Alexi Tsipras di dare attuazione alle riforme, a fronte del terzo bailout assicurato, che tra l’altro si tradurrà in un aumento del rapporto debito/Pil a oltre il 200%.
Il funzionario dell’Ue che ha rilasciato le indiscrezioni ha accusato Atene di aver concretizzato solo un terzo dei progetti richiesti. Di conseguenza, le infinite trattative tra la troika e il governo greco, la scorsa settimana, si sarebbero concluse senza successo.
Ma come al solito in questi casi, c’è anche una speranza di fondo. Il tabloid tedesco Bild ha citato gli analisti di Deutsche Bank, che anticipano una riduzione del debito per la Grecia di 200 miliardi di euro entro la fine dell’anno; un ammontare che secondo Bild corrisponde a 700 euro per abitante dell’Eurozona. Se così fosse, il debito ellenico ammonterebbe a 340 miliardi entro la fine dell’anno, dunque al 200% del prodotto interno lordo, e superiore del 140% rispetto a quanto consentito dai trattati europei. (Lna)