GINEVRA (WSI) – Uno dei più illustri economisti in Svizzera dà ragione a Romano Prodi, uno dei padri fondatori dell’euro. Ridurre il debito greco “sarebbe indolore” ed è strettamente necessario per superare la crisi ellenica.
Lo ha detto Charles Wyplosz, professore di economia all’IHEID di Ginevra, in un’intervista al quotidiano elvetico Le Temps.
È l’unico modo per rilanciare l’economia dell’area euro e impedire il peggio, ovvero un evento di Grexit che sarebbe “catastrofico”. E il dramma è che “ci siamo vicini”.
È lo stesso Fmi ad ammettere che le prossime discussioni si devono basare su una riduzione dell’enorme debito da 300 miliardi di euro e passa. “Tutti i migliori economisti lo vanno dicendo da sei anni. Ma nel 2010 l’Europa ha detto che non c’era verso e allora anche il fondo si è allineato.
“È la madre di tutti gli errori, imputabile a Angela Merkel, Nicolas Sarkozy, Jean-Claude Trichet, (allora presidente della Bce), e Jean-Claude Juncker, che presiedeva a sua volta l’Eurogruppo”.
In un secondo momento “Merkel ha ammesso che avrebbe dovuto farlo, ciò ha portato nel 2012 a una riduzione del debito verso le banche private greche e cipriote. Ma era troppo tardi e si è fatto troppo poco”.
L’analisi è spietata nei confronti della Germania, che ha prima rifiutato di diminuire il debito e poi ha influenzato la Bce, affinché rifiutasse qualsiasi discussione sull’argomento e posticipasse le politiche di accomodamento monetario.
Ma quanto andrebbe tagliato il passivo greco? Al momento l’80% del debito è da restituire al settore pubblico, di cui il 20% all’Fmi, il resto ai paesi europei e alla Bce – che ieri ha detto che non può ‘perdonare’ la sua quota in quanto si tratterebbe di finanziamenti monetari, che vanno contro il regolamento.
“Il debito dovuto all’Fmi va rimborsato integralmente, come è sempre stato, perché l’esclusione dell’istituto avrebbe delle conseguenze estramemente nefaste, come l’interruzione dei controlli del suo settore finanziario”.
Il debito dovuto a paesi europei e Bce se non venisse restituito rappresenterebbe l’equivalente del 2% del Pil europeo. Non è poco, ma vorrebbe dire che da qui ai prossimi 10 anni, i soldi che la Grecia deve ai suoi creditori sparirebbero.
“Sarebbe indolore”, secondo l’economista. “Gli Stati europei perderebbero del denaro chiaramente. L’80% dei soldi prestati alla Grecia sono stati usati per rimborsare il suo debito. Gli europei hanno già anticipato circa 00 miliardi di euro dal 2010, pari al 150% del Pil greco, per rimborsare i prestiti precedenti”.
Ridurre il debito ellenico, in conclusione, converebbe a tutti a lungo termine e non avrebbe conseguenze dolorose. Non farlo comporta molti più rischi.
Fonte: Le Temps
(DaC)