ATENE (WSI) – Le speranze della Grecia di ottenere nuovi aiuti sono state ridimensionate fortemente dalle ultime dichiarazioni provenienti da New York e Washington, che costituiscono un uno-due pesante da incassare per il governo Tsipras.
Prima il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble ha escluso la possibilitĂ che venga stretto un accordo su un nuovo piano di salvataggio la settimana prossima, poi il Fondo Monetario Internazionale ha respinto le richieste presentate dalle autoritĂ elleniche per una riprogrammazione delle scadenze sul suo enorme debito pubblico.
Atene deve ancora quasi un miliardo di euro al Fondo, che vanno restituiti entro meno di un mese. Il fatto che i funzionari greci abbiano chiesto di posticipare il ripagamento del debito è la dimostrazione di quanto sia disastrato lo stato delle finanze pubbliche del paese.
Il direttore generale del Fondo ha fatto capire che la proposta non può essere accolta. Il posticipo dei pagamenti della Grecia “non è consigliabile”. Nessuna economia avanzata lo ha mai chiesto prima.
In seguito alle notizie, i rendimenti sui bond ellenici a tre anni sono balzati di 134 punti base al 25,10%, il livello più alto da quando è iniziata la fase di ristrutturazione del paese mediterraneo. I tassi a dieci anni sono saliti di 45 punti base al 12,18%, mentre i corrispetivi tedeschi sono scesi sotto lo 0,1%.
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“Nessuno si aspetta che venga trovata una soluzione” ha detto Schaeuble da New York, in riferimento alla riunione dell’Eurogruppo del 24 aprile che si svolgerà a Riga, in Lettonia.
Anche gli analisti di ING non scommettono su un’intesa già dalla prossima settimana. Paolo Pizzoli sottolinea in una nota che alla luce degli ultimi sviluppi un accordo è “altamente improbabile”.
Senza un accordo al vertice dei ministri delle Finanze dell’area euro che si terrà il prossimo mese, l’11 maggio, Atene farà probabilmente default sui 747 milioni di euro che deve restituire al Fondo Monetario Internazionale il giorno successivo, il 12 maggio.
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La Grecia diventerebbe la prima economia industrializzata a non riuscire a pagare i creditori, aumentando le possibilità di essere espulsa dall’area euro.
Se ci si basa sull’andamento del mercato dei Cds (i Credit default swaps che consentono di assicurarsi contro i rischi di default) ci sono il 77% di chance che la Grecia faccia crac nei prossimi cinque anni.
Quanto ai bookmaker, il celebre gruppo britannico William Hill non accetta nemmeno più le scommesse sulle possibilità che si materializzi un evento di Grexit, ovvero l’uscita del paese dall’area della moneta unica, nel 2015.
Fonte principale: Financial Times
(DaC)