ROMA (WSI) – Ore di alta tensione in Grecia. Forse la svolta, forse l’ennesimo falso allarme. I creditori ritengono il nuovo piano del governo un passo positivo in avanti, ma ancora insufficiente.
Mentre le Borse festeggiano i cittadini sanno che qualcosa di storico potrebbe accadere da un momento all’altro e in queste ore si stanno preparando al peggio, continuando a prelevare soldi dalle banche presso cui hanno depositato i loro risparmi. Motivo in più per spingere alcuni paesi dell’area euro a chiedere i controlli di capitale con effetto immediato.
Ma nelle ultime ore è arrivato anche qualche segnale di speranza, che non è sicuramente stato affatto accolto positivamente dall’ala più radicale di Syriza, dal momento che, nelle nuove proposte che sono state presentate dal premier Alexis Tsipras, ci sono concessioni sia sul fronte delle tasse che delle pensioni.
Oggi è stato il giorno della riunione di emergenza a Bruxelles, tra la controparte greca e i “grandi” delle istituzioni (ex troika). Ma alla Odissea greca non è stato apposta ancora la parola fine. Il numero uno dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, ha affermato in modo piuttosto lapidario che le “trattative di carattere tecnico continueranno, a partire da questo pomeriggio”. Ancora, “se possibile, utilizzeremo queste nuove proposte greche alla stregua di una base per un accordo. Se tutto andrà bene, potremo arrivare a un accordo finale verso la fine di questa settimana”. Detto questo, “è impossibile giungere a un accordo nella giornata di oggi”.
Idem il commissario agli Affari economici e monetari, Pierre Moscovici, che ribadisce come il piano di Tsipras rappresenti una buona base da cui partire.
Martin Selmayr, portavoce della Commissione europea, aveva già scritto su Twitter che la nuova offerta “è una buona base per un progresso nel summit dell’Euro”, definendo il piano come “un parto con il forcipe”. Nulla di nuovo, insomma, in una riunione che è durata appena un’ora.
Non sono state invece proprio di buon auspicio le dichiarazioni che sono state rilasciate dal ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble: “Non abbiamo ricevuto proposte notevoli dalla Grecia, non ci sono cambiamenti rispetto allo scorso giovedì”. E ancora, per Schaeuvle neanche l’Fmi ha ricevuto proposte greche”.
Dichiarazioni che rendono il summit quasi velato di mistero, dal momento che fin dalle prime ore del mattino si era parlato di un nuovo piano di Tsipras.
Un funzionario ha segnalato che tra le nuove proposte della Grecia c’è il rialzo graduale dell’età pensionabile a 67 anni. La Grecia avrebbe anche deciso di capitolare sulla questione dell’Iva, includendo più beni tra quelli che dovrebbero essere tassati al tasso massimo, con minori esenzioni.
Atene vorrebbe però mantenere ancora l’Iva al tasso di base del 6%, che invece le “istituzioni”, ex troika, vorrebbero abolire.
L’Iva al 6% sarebbe però mantenuta solo per le medicine e i libri; sarebbe del 13% per i beni alimentari di base ed energetici. L’Iva principale sarebbe del 23%.
Il tutto mentre il ministro belga delle Finanze ha rivelato che alcuni dei suoi omologhi pensano che i controlli di capitale dovrebbero essere imposti già da ora.
A questo punto, la riunione dei leader dell’Ue dovrebbe iniziare stasera alle 19.
Intanto, Barclays fa notare che nello stesso periodo in cui le banche greche hanno perso quasi 30 miliardi di euro in deposit – dalla fine di novembre del 2014 alla fine di aprile del 2015), la Banca centrale della Grecia avrebbe iniziato a stampare moneta, con le banconote in circolazione che sono balzate di qualcosa come 13 miliardi di euro.
(Lna-DaC)