ATENE (WSI) – Il momento di svolta per la Grecia è davvero arrivato. Nelle estenuanti trattative senza fine tra creditori e governo ci sono stati talmente tanti momenti sembrati decisivi, che è dura dire con sicurezza quando tutto finirà. Ma stavolta sembra la volta buona.
Il tempo è scaduto. Da quando è scoppiata la crisi del debito ormai cinque anni fa, Atene è giunta a un bivio. Il ministro delle Finanze Yanis Varoufakis dispensa ottimismo, dicendo che un accordo è molto vicino. Il professore di economia dell’Università del Texas si è spinto fino a dire che un’intesa è “certa entro due settimane”. I greci devono augurarselo di cuore.
La situazione è chiara: a meno che l’Eurogruppo e Syriza trovino un accordo per sbloccare il piano di salvataggio da 172 miliardi di euro e varare un nuovo bailout, la Grecia finirà i soldi e farà default sul suo debito.
Un evento del genere rischia di provocare l’uscita del paese dall’area euro, con conseguenze potenzialmente gravi anche per l’intera regione. La ‘Grexit’ come viene chiamato un evnto del genere, causerebbe infatti un pericoloso precedente e metterebbe in discussione l’irreversibilità della moneta unica.
Il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem ha ricordato che solo se Atene completerà il piano attuale, potrà ricevere altri aiuti. Per farlo dovrà presentare una lista di riforme completa e convincente.
Le promesse fatte a novembre 2012 restano valide, secondo il capo dei ministri delle Finanze dell’area euro, che con le sue parole ha di fatto ridimensionato le ipotesi che si erano create su eventuali “haircut” del debito.
(DaC)