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Green Bond da record: si punta sull’idrogeno verde

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Green Bond da record: si punta sull’idrogeno verde

Di Jovita Razauskaite, Portfolio Manager Green Bonds, NN Investment Partners

Dopo un temporaneo calo nella fase iniziale della pandemia di Covid-19, il mercato dei Green Bond si è ripreso rapidamente raggiungendo un nuovo record di emissioni di 69 miliardi di euro nel terzo trimestre, con una crescente diversità di emittenti e nuove aree, come ad esempio l’idrogeno verde.

Nonostante l’impressionante crescita del mercato dei green bond, la domanda sta superando l’offerta, con conseguente sovrabbondanza di nuove emissioni e compressione degli spread.
Sia i governi che le società hanno contribuito a questa impennata. Quest’anno nuovi governi sono entrati sul mercato con l’emissione inaugurale di questi bond da parte di Germania, Svezia e Ungheria. Anche Danimarca, Italia, Portogallo, Austria e Spagna hanno messo in agenda l’emissione di un green bond governativo.
Questa crescita delle emissioni governative è stata innescata dagli obiettivi ambientali europei per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.

Le obbligazioni verdi sono uno strumento prezioso per i governi per raccogliere capitali che aiutino a realizzare piani infrastrutturali in linea con gli obiettivi climatici nazionali e regionali.
Nel frattempo, l’emissione di green bond da parte delle società è alla guida del mercato fin dall’inizio dell’anno. Anche la base di emittenti si è diversificata, dove abbiamo visto più industriali entrare nel segmento dei green bond.
Anche l’ampiezza e la liquidità del mercato sono migliorate.
Oltre alla nostra aspettativa di vedere più industriali emettere green bond, in futuro vedremo aumentare la quota dei governi, dato che l’UE prevede di finanziare un terzo del Recovery fund con il debito verde.

Green Bond, occhi puntati sull’idrogeno verde

In NN IP siamo attivi nel mercato dei green bond dal 2014 e siamo stati uno dei primi asset manager a lanciare un fondo green bond dedicato. La nostra leadership in questo segmento di mercato ci permette di interpretare e intercettare importanti trend di sviluppo e crescita.

Oggi, l’idrogeno verde sta attirando sempre più l’attenzione sul mercato perché potrebbe soddisfare un quarto del nostro fabbisogno energetico entro il 2050 e ridurre le emissioni di gas serra di un terzo.
Considerati i vantaggi ambientali dell’idrogeno verde, che comporta emissioni zero di CO2 e il minimo inquinamento atmosferico, riteniamo l’idrogeno verde una buona categoria per l’utilizzo dei proventi di un green bond.
Dato che la maggior parte degli utenti/produttori di idrogeno opera in settori ancora esposti ai combustibili fossili, l’emissione di un bond di questo tipo deve essere ben allineata con una strategia generale di sostenibilità di un’azienda per decarbonizzare e, se del caso, dismettere gradualmente le attività dei combustibili fossili e aumentare la propria quota in attività di business rispettose dell’ambiente.

Il cambiamento non avverrà da un giorno all’altro, poiché il mercato dell’idrogeno verde è ancora relativamente piccolo e necessita di ulteriori investimenti nella ricerca per essere messo pienamente in funzione.
Ma dato che sia le grandi utilities che gli industriali hanno già iniziato ad investire in questo campo, ci dà un segnale che il mercato è in fase di transizione verso questa soluzione green.
Tuttavia, l’inclusione della strategia dell’idrogeno nel Green Deal giocherà sicuramente un ruolo di catalizzatore per lo sviluppo di questo mercato.