Mentre alcune regioni italiane sono alle prese con la nuova ondata di contagi da coronavirus, il governo inizia a ragionare su nuove misure da adottare in presenza in caso di eventuali passaggi di regioni in zona arancione o zona rossa.
Se l’ipotesi di un lockdown solo per i non vaccinati non convince, nel dibattito sale alla ribalta il green pass 2G, ovvero il rilascio del certificato verde – sull’esempio di Austria e Germania – solo per vaccinati (geimpft) o guariti (genesen), escludendo il tampone negativo. Solo chi appartiene a queste categorie ottiene il pass per sedersi al ristorante, assistere a un concerto, allenarsi in palestra, o andare dal parrucchiere. E’ il cosidetto lockdown dei vaccinati, che caldeggiano anche alcuni governatori delle nostre regioni.
Che cosa succede in Austria
In vigore in Austria, il green pass 2G prevede, per chi viola le regole, multe dai 500 euro (per gli utenti delle strutture) ai 3600 per i gestori delle strutture inadempienti. La regola del 2G non vale negli ospedali e nelle case di cura: sono esentati gli accompagnatori di donne in stato di gravidanza al momento della nascita, i minori di 12 anni e gli studenti fino a 15 anni.
Sul posto di lavoro è ammesso anche il tampone. Qui vale infatti la regola del 3G, ovvero vaccinato (geimpft), guarito (genesen) o testato (getestet), anche con un tampone antigenico.
La misura sembra tuttavia destinata ad avere una durata limitata, alla luce delle dichiarazioni odierne del governo. Che ha annunciato l’obbligo vaccinale da febbraio.
Sull’ipotesi di più libertà ai vaccinati in caso di passaggio in zona arancione, con maggiori restrizioni solo per i no vax, si è espresso il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa: “Condivido” la proposta dei governatori. “Qualora ci fosse il passaggio in zona arancione, si potrebbe valutare una sorta di differenziazione fra vaccinati e chi non lo è. E’ un percorso che dobbiamo valutare”, ha affermato su RaiNews24.
Le misure al vaglio del governo
Per ora, sarebbero due le misure che il governo adotterà per contrastare l’aumento dei contagi – accelerando sulle vaccinazioni – in un Consiglio dei ministri che si terrà la prossima settimana: riduzione della durata del green pass, da 12 a 9 mesi, e obbligo a sottoporsi alla terza dose di vaccino anti-Covid per il personale sanitario. Ieri il tema, assicurano fonti di governo, non è stato trattato nel Cdm che ha adottato il decreto attuativo sull’assegno unico per i figli, ma la prossima settimana il dossier arriverà sul tavolo del Consiglio dei ministri.