Siena – Tassi di interesse: in area Euro l’attesa per il via libera alla tranche della Grecia tiene in sospeso gli operatori con i listini europei che anche ieri hanno chiuso in lieve calo. Durante la notte andamento misto per le borse asiatiche, con il listino giapponese in evidenza. Questa mattina in Europa i listini stanno oscillando intorno alla parità. I dati sul Pil dei principali paesi dell’area, risultati meno negativi delle attese, hanno contribuito a mantenere gli spread piuttosto stabili. Se da un lato il Pil preliminare del terzo trimestre di Francia, Germania ed Italia è risultato migliore delle attese, quello dell’intera area ha rispettato le attese registrando una variazione negativa.
La decisione sull’erogazione della tranche ad Atene continua a preoccupare le principali istituzioni. Il Fmi è infatti tornato a sottolineare la necessità di un accordo sulla sostenibilità del debito. Allo stesso tempo il ministro delle finanze tedesco ha confermato che la decisione sulla Grecia dovrebbe giungere durante la riunione dell’Eurogruppo della prossima settimana (20 novembre). Il presidente della Bce, Draghi, durante un intervento ha ribadito che i governi devono fare gli sforzi necessari per riconquistare la credibilità e che il processo di risanamento deve passare attraverso tagli alla spesa e non sull’aumento delle tasse che al contrario penalizzano la crescita.
Draghi ha anche aggiunto che dopo l’annuncio del nuovo piano di acquisti di bond si è manifestata una maggiore tranquillità sui mercati finanziari, che ha comportato negli ultimi due mesi una riduzione della dipendenza delle banche dalla Bce. Non è mancato da parte del presidente la difesa al programma di acquisto di bond (OMT) annunciato a settembre.
Su questo punto il quotidiano Ft Deutschland riporta che la Cdu, ossia il partito della Merkel, vorrebbe porre delle restrizioni all’OMT, come ad esempio evitare che gli interventi siano illimitati, imponendo quindi una natura temporanea all’intervento. Sul fronte macro non sono attesi dati di rilievo nell’area Euro. Negli Usa ancora un ennesimo calo (ridotto nel finale) per le borse, con l’indice Dow Jones Industrial che ha toccato i minimi da luglio. A pesare sull’andamento dei listini potrebbe aver contribuito il colosso della grande distribuzione, Wal-Mart, che ha dichiarato di aspettarsi un quarto trimestre difficile.
Il CFO del gruppo ha dichiarato che l’andamento dell’economia continua a mettere pressione sui consumi della propria clientela. Andamento stabile per i tassi di mercato sul tratto 2-10 anni. Sul fronte macro, l’inflazione generale è salita al 2,2%, sui massimi da 6 mesi, mentre quella core (al netto della componente energia ed alimentare) è rimasta stabile al 2%. In forte aumento le richieste di sussidi di disoccupazione probabilmente come conseguenza dei danni causati dal passaggio dell’uragano Sandy.
Per oggi è in programma la produzione industriale di ottobre, attesa in rialzo su base mensile. Bernanke ieri ha dichiarato che la Fed continuerà ad usare i mezzi a disposizione per stimolare il settore immobiliare.
Valute: ieri l’euro si è apprezzato vs dollaro arrivando a testare l’area di resistenza 1,28, senza però riuscire a superarla stabilmente. Questa mattina si sta assistendo ad un lieve deprezzamento della moneta unica durante la fase di apertura dei mercati europei. I supporti oggi si collocano a 1,2750 e 1,2660. Il cross euro/yen ieri si è portato in prossimità di area 104 (area di resistenza odierna) sulla scia della forza dell’euro e della debolezza generalizzata dello yen. Questa mattina lo yen sta leggermente recuperando complice l’andamento dell’euro/dollaro. Per oggi il supporto si colloca presso l’area 102,80/103,20.
Materie Prime: nonostante l’intensificarsi delle tensioni tra Israele e Gaza, il petrolio ieri è leggermente calato con il future scadenza gennaio in prossimità di 108$/b. Vendite anche sui metalli preziosi con l’oro che ha perso circa l’1% mantenendosi sopra i 1700$. Ieri il World Gold Council ha dichiarato che la domanda mondiale nel terzo trimestre è scesa dell’11% rispetto al livello record dell’anno precedente a causa dei minori acquisti cinesi; in aumento la domanda indiana. Ieri è stato comunque registrato un nuovo massimo storico per l’oro detenuto dagli Etf mondiali a quasi 2600 tonnellate. Andamento misto per i metalli industriali e per gli agricoli.