ROMA (WSI) – Beppe Grillo attacca Bersani, Berlusconi, Monti e D’Alema: ‘Padri puttanieri, vi cacceremo’. E Maroni avverte: ‘Se Bersani fallisce, bisogna ridare la parola al popolo sovrano’.
GRILLO, BERSANI E CAV PADRI PUTTANIERI, VI CACCEREMO – Beppe Grillo attacca, dal suo blog, Bersani, Berlusconi, Monti e D’Alema definendoli ‘padri puttanieri’ che hanno governato per 20 anni a spese dei “figli di ‘NN'” che ora però li ‘manderanno a casa’.
“I figli di NN vi manderanno a casa, in un modo o nell’altro, il tempo è dalla loro parte. Hanno ricevuto da voi solo promesse e sberleffi, non hanno nulla da perdere, non hanno un lavoro, né una casa, non avranno mai una pensione e non possono neppure immaginare di farsi una famiglia. Vi restituiranno tutto con gli interessi”. Ancora: “Pdl e pdmenoelle sono vent’anni che ci prendono per il culo e non hanno ancora il pudore di togliersi in modo spontaneo dai coglioni”.
Intanto il Movimento 5 Stelle elenca in una nota trenta ragioni per votare no alla fiducia a un governo Bersani.
Il Movimento 5 Stelle ricorda che “la procedura di conferimento del voto di fiducia nasce con il preciso scopo di far nascere un Governo creando una stabile maggioranza politica. Le votazioni sono nominali, a scrutinio palese, perché i parlamentari, se favorevoli, possano assumersi la responsabilità politica personale di sostenere un Governo, e di farlo in modo stabile”.
“Un impegno così oneroso – osservano i grillini – non può essere sostenuto dal Movimento 5 stelle a favore del Partito Democratico e del suo attuale leader Bersani, e vogliamo qui elencare alcune delle ragioni.
Perché di reddito di cittadinanza non ha mai parlato finché non l’ha tirato fuori il M5S; Perché non ha mai fatto una serie legge anticorruzione; Perché non ha mai abolito il finanziamento pubblico ai giornali; Perché ha approvato l’IMU; Perché non ha mai abolito le provincie; Perché ci ha regalato la tassa da 4 miliardi servita a pagare i conti di Monte dei Paschi di Siena; Perché non ha mai fatto la legge sul conflitto di interessi; Perché ha ratificato trattati come il Fiscal Compact e l’Esm; Perché si sono accorti solo dopo venti anni che una legge del 1957 rende Berlusconi ineleggibile”.
“Perchè – prosegue l’elenco delle ragioni del no a Bersani – è quello di: ‘I rimborsi elettorali ci vogliono, se no non sopravviviamo’; Perché la Tav è il progresso; Perché copia le Parlamentarie del M5S ma poi riserva i posti chiave per i soliti noti (Bindi & Co.); Perché è quello di ‘abbiamo una banca’; Perché è quello di Prodi che ci ha portato nell’Euro; Perché è quello del golpe morbido di Giorgio Napolitano; Perché ‘il Lodo Alfano non è un nostro problema, non è la priorità’; Perché è quello dell’indulto; Perché non ha mai cancellato le leggi ‘ad personam’; Perché ha contribuito al finanziamento delle missioni di ‘guerra’; Perché i bombardieri F35 servono per le missioni di pace.
Perché asseriva candidamente in aula che Berlusconi sapeva che non sarebbero state toccate le sue televisioni; Perché ha fatto da stampella a Berlusconi in tutto questi anni; Perché 32 parlamentari del PD erano assenti quando si votava la fiducia per lo scudo fiscale, e ne sarebbero bastati 20; Perché non ha mai cambiato la legge elettorale né reintrodotto le preferenze; Perché ha avallato le politiche ‘a-sociali’ del governo Monti; Perché ha detto sì alle pensioni a 67 anni; Perché Bersani si scagliò contro l’ordine dei medici dell’Emilia, rei di aver chiesto una moratoria sulla costruzione di nuovi inceneritori; Perché ha sostenuto la gestione privata dell’acqua, dei rifiuti e del trasporto pubblico a favore di investitori privati e a discapito dei cittadini; Perché ha collaborato alla sottrazione di risorse alla scuola pubblica, mantenendo i finanziamenti alla scuola privata; E anche, soprattutto, perché – conclude citando Einstein – ‘non puoi risolvere un problema con lo stesso tipo di pensiero che hai usato per crearlo'”.