ROMA (WSI) – Beppe Grillo apre al dialogo, ma ribatte aspramente al Pd. Dopo un tweet del capogruppo dei Democratici Roberto Speranza, che scrive “Se le parole di Grillo non sono mera propaganda, pronti a confrontarci nel merito delle questioni. Senza pregiudizi”, arriva infatti la replica. Nel suo blog Grillo scrive “La Speranza è l’ultimo a morire”.
“Rassicuro Speranza su due temi. Il primo è che non c’è nessuna inversione di linea da parte del M5S. Quello che abbiamo detto lo abbiamo sempre fatto, a partire dalla restituzione dei finanziamenti pubblici ai partiti, al contrario dei Pd. Il secondo è che il M5S ha sempre accolto suggerimenti e miglioramenti sulle proprie proposte in Parlamento che però è stato espropriato dal governo Renzie della sua centralità con una raffica di decreti legge. Quindi confidiamo in un dibattito parlamentare pubblico e aperto sia sulla RAI che sul reddito di cittadinanza. Forse è il Pd che deve cambiare rotta, dritto verso la democrazia! Hic manebimus optime”, conclude Grillo.
Nella giornata di ieri, si era parlato di una sua apertura dopo l’intervista al Corriere della Sera, in cui si era detto pronto al dialogo con tutti sui temi cardini del programma della fazione all’opposizione.
“Su Rai e reddito di cittadinanza dialoghiamo con tutti, anche con il Pd. Ma ci deve essere onestà intellettuale”. In una intervista al quotidiano Grillo ha garantito la volontà di mediare sui due temi che consistono in una vera e propria battaglia per il M5S.
Dopo l’incontro con il capo dello Stato il leader del M5S ha mostrato quindi una serie di aperture: “Abbiamo voluto far capire a Mattarella che io non sono quello che urla, non sono come mi descrivono. Credo sia stato piacevolmente sorpreso”, dice Grillo, il quale, alla domanda se sia possibile aprire un dialogo con Mattarella, risponde: “Assolutamente sì. È già un buon inizio. Lui ovviamente deve essere al di sopra delle parti, mi sembra un garante della Costituzione molto preparato, anche se non sta a me giudicare”.
“Le piazze non funzionano più – ammette inoltre – . Resteremo sotto il palco, staremo a contatto con la gente. Io già faccio gli autogrill, mi sento un attivista come lo ero nel 2005-2006”.
Anche sulle presenze televisive dei parlamentari del M5s sancisce la rottura con la sua passata intransigenza: “Sono sempre contrario ai talk show, ma ognuno è libero di scegliere il da farsi. Alla tv credo meno perché siamo un Movimento nato in Rete però capisco che ci sia una fetta di elettorato che si informa con i canali tradizionali. Può essere che forse abbia sbagliato io”.
(DaC-Lna)