Roma – Dopo le polemiche per il caso Diliberto – ritratto in compagnia di una donna che portava una t-shirt con la scritta “Fornero al Cimitero” – Beppe Grillo non ha voluto essere da meno e con un fotomontaggio macabro ha messo nella bara Mario Monti.
Nel blog del comico genevose il premier viene ritratto in un feretro a forma di automobile con sopra una scritta: “Articolo 18”. Disturba lo stile inquietante da ‘humor nero’. Senza usare mezzi termini nel suo seguitissimo blog il leader del Movimento 5 Stelle passa all’attacco: “Vedendo Rigor Montis – come lo chiama lui – spiegare che togliendo i diritti ai lavoratori ritorneranno gli investimenti stranieri in Italia mi sento preso per il culo”.
“Crediamo davvero che un’azienda del Wisconsin o del Texas si precipiterà in Italia perché finalmente sarà libera di licenziare un bergamasco o un pugliese? E allora cerco una spiegazione (…) la più logica è che l’abolizione dell’articolo 18 servirà al libero licenziamento nelle grandi imprese, con la benedizione di ‘Minchionne’, e nella Pubblica Amministrazione, a iniziare dai precari”.
Con la locuzione latina Rigor Mortis si intende la fase in cui i muscoli del cadavere si irrigidiscono. L’insulto gratuito al primo ministro ha immediatamente scatenato le polemiche su Internet ma anche galvanizzato i suoi fan.
Grillo, fresco di una condanna per diffamazione nei confronti di Fininvest, ha basato parte del suo successo fomentando una certa disinformazione e populismo. E’ discutibile peraltro, in questo caso, quanto il fotomontaggio e il soprannome affibbiato al professore della Bocconi facciano effettivamente ridere.
Quel che e’ certo che il discusso post ha gia’ ottenuto l’effetto di aizzare i lettori del suo blog, come dimostra uno degli ultimi commenti visibili sul sito. Un utente tira in ballo persino l’agguato ad Alberto Musy, il consigliere comunale di Torino aggredito a colpi di pistola sotto casa, e i giornalisti del Fatto Quotidiano. Ecco uno stralcio: “Pochi giorni fa a Torino hanno sparato a uno della Democrazia cristiana di Azzurro Caltagirone. E quella mummia di Furio Colombo che fa da ponte con l’elettorato cattolico e decide la linea del giornale dovrebbero buttarlo in mare insieme a quell’altro peso morto di Padellaro”.
Un altro esempio di sfoggio di “cattivo gusto” come quello di ieri, quando il segretario del Partito dei Comunisti Italiani era stato ritratto accanto a una signora con indosso una maglietta con scritto “La Fornero al cimitero”. Oliviero Diliberto si e’ poi giustificato sottolineando di non aver visto lo slogan stampato sulla t-shirt e precisando che la donna e’ la madre di una studentessa che aveva dato un esame con lui.