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Grillo: “vado in televisione, anzi no”. Bersani: “teme le domande”

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ROMA (WSI) – Vado in televisione, anzi no. Alla fine Beppe Grillo, leader del Movimento 5 Stelle, ha deciso di non presentarsi più alla tanto attesa intervista a SkyTg 24.

Grillo ha fatto dietrofront con un tweet, senza dare inizialmente alcuna spiegazione: nel tweer, era semplicemente scritto, infatti, “l’intervista non si farà”. Una maggiore delucidazione è arrivata più tardi, sul suo sito, in cui è scritto che il Movimento preferisce fare campagna elettorale, “nelle piazze, tra la gente”, piuttosto che “nei salotti tv”.

E in piazza a Savona rincara la dose: “I politici vanno in tv, ma che cosa ci vanno a fare? Io ho rifiutato, e credo di aver fatto bene. Questi vanno e poi dicono tutto e il contrario di tutto. Sono dei ridicoli, devono andare a casa”.

Boccone amaro da buttare giù per Sky, avvisata la sera prima. “Nonostante l’impegno preso e dopo aver annunciato in diverse occasioni il suo ritorno in tv, il leader del Movimento 5 Stelle fa sapere, senza alcun motivo evidente, che questa sera si sottrarrà all’intervista”. Un annuncio che lo staff di Grillo avrebbe annunciato la sera prima alla tv. Immediatamente parte la caccia ai “motivi” alla base della decisione di Grillo.

“Grillo non va in tv perché là qualche domandina devono fartela”, ironizza il segretario del Pd Pier Luigi Bersani dal palco in piazza Duomo, ipotizzando le domande che gli farebbe: “A Bologna come hai osato fare cenno a Berlinguer e poi a Roma stringere le mani a Casa Pound?”, oppure “Per noi un figlio di immigrati nati qui è italiano. Tu dici di no, perché?”.

Ed anche i ‘montiani’ rimbrottano il leader del M5S: “Monti chiede il dibattito. Grillo rifiuta anche le interviste. Questione di stile”, si legge in un tweet di Scelta Civica. “La differenza balza agli occhi. I cittadini farebbero bene a riflettere”, chiosa Benedetto Della Vedova.

Intanto nuove dichiarazioni arrivano oggi dal mondo della politica, a sei giorni dal voto: Fassina del Pd afferma che “non ci sarà manovra aggiuntiva malgrado il buco di Monti”. Silvio Berlusconi va all’attacco del Pd e sottolinea, riguardo al caso MPS, che il partito guidato da PierLuigi Bersani “c’è dentro fino al collo”. Il leader del POdl sottolinea anche che Equitalia e l’Imu hanno presentato lo Stato alla stregua di un oppressore e nemico dei cittadini. Sul confronto in tv, afferma che è disposto a un incontro solo con Bersani, visto che sarebbero loro due gli unici “che hanno la possibilità di vincere”.

“Ho l’intima certezza di una nostra vittoria, e nemmeno sul filo di lana”: parola di Silvio Berlusconi intervistato da Radio Lombardia. “L’85% dei nostri elettori non condivideva la nostra posizione di votare la fiducia al governo dei tecnici, noi invece ritenemmo anche per varie pressioni esterne che fosse un fatto di responsabilita’ mantenere il nostro voto positivo sulla fiducia”. ”Andando in giro ultimamente – ha aggiunto – ho sentito invece che c’e’ stato un grande cambiamento”.

Dal canto suo Mario Monti, in una intervista rilasciata a Rai News 24, afferma che “usciamo da 20 anni di promesse mancate”. E ancora: “Mi sembra naturale dire che fra le tante cose da fare c’è anche una graduale, misurata riduzione delle tasse”, ma senza “promesse millenaristiche che altri fanno”.