Dopo le difficoltà nel riformare l’Obamacare e nell’imporre come desiderato un divieto agli ingressi per alcuni paesi di fede musulmana, a cui si sono aggiunte le accuse di conflitto di interessi e di legami con la Russia, arriva un’altra grana per Donald Trump. Il Messico ha dato seguito alle minacce, anticipando in questo modo l’amministrazione Usa, ed è diventato il primo paese a lanciare un’offensiva concreta nell’ambito della guerra commerciale in corso.
In risposta alla globalizzazione e agli effetti penalizzanti che genera in termini di disuguaglianze di reddito per le famiglie e concorrenziali per le imprese, gli Stati si riscoprono sempre più protezionisti. Anche se il governo Trump ha cercato ultimamente di evitare lo scontro frontale commerciale con il vicino Messico, nel tentativo di ristabilire rapporti più sani con la presidenza del paese centroamericano, gli sforzi si sono rivelati vani.
Nel contesto di una disputa commerciale che va avanti da tempo, il Messico ha lanciato una sorta di attacco preventivo, decidendo di cancellare le licenze per esportare zucchero negli Stati Uniti. Lo riferisce Reuters citando una lettera. Il braccio di ferro tra i due governi potrebbe provocare temporanei squilibri dell’offerta nel commercio dello zucchero, proprio in un periodo di crisi per le aziende produttrici di zucchero di canna, secondo le fonti citate dall’agenzia di stampa.
Nella lettera, che è stata inviata lunedì ai gruppi del settore dalla Camera dello Zucchero del Messico, si citano come fattori scatenanti il comportamento del Dipartimento del Commercio Usa, che non si è mostrato disposto a trattare. Nessuna controparte del governo federale Usa è stata scelta, contesta il popolato paese in via di Sviluppo, per negoziare con i funzionari del Messico. Questa situazione insolita ha portato una interpretazione delle leggi “legalistica”, ossia eterodossa e personale.
È l’epilogo di una guerra commerciale che in realtà va avanti da anni tra i due paesi, tuttavia dopo le promesse del commander-in-chief di costruire un muro anti migranti al Confine con il Messico finanziato dalla presidenza del paese centro americano, non si può dire che Donald Trump si sia fatto degli amici in Messico. Il paese centro americano è il fornitore numero uno di zucchero negli Stati Uniti.