Prende il via l’annuale incontro di politica economica che riunisce i grandi della Cina dal 19 al 21 dicembre, il summit che fissa le priorità per la politica economica per il prossimo anno.
Per il 2019, la Cina si trova di fronte a una dura combinazione di crescita più lenta e incertezza sulla politica commerciale vista la tensione in atto con gli Stati Uniti. Sembra che Pechino sia però determinata a far cessare la guerra commerciale. L’opinione comunemente avvertita a Pechino, che il paese potrebbe sopravvivere nella battaglia tariffaria con gli Usa ha lasciato il posto alla consapevolezza che, in quanto paese con un enorme surplus commerciale, la Cina ha molto da perdere.
Le prospettive economiche si sono oscurate e gli analisti stanno discutendo se il governo, ancora una volta, dispiegherà un grande stimolo fiscale per sostenere la crescita.
“Nessuno è nella posizione di dettare alla Cina cosa deve o non deve essere fatto.
Così ha tenuto a sottolineare il presidente cinese, Xi Jinping, promettendo “un miracolo che impressionerà il mondo”. In verità il governo cinese ha iniziato una serie di concessioni nelle ultime due settimane, riprendendo gli acquisti di soia americana e annunciando tagli alle tariffe sulle importazioni di auto.
Si tratta di passi compiuti dalla Cina per rispondere alle critiche commerciali americane ma se riescano a soddisfare il presidente Donald Trump è un’altra questione. Il 14 dicembre, dopo che il consiglio di stato cinese ha detto che avrebbe temporaneamente annullato una tariffa di importazione del 25% sulle macchine americane (imposta per rappresaglia per le tariffe americane), Trump ha twittato:
“La Cina vuole fare un accordo grande e molto completo. Potrebbe succedere, e piuttosto presto! “