L’unione europea è preoccupata per l’annuncio fatto lo scorso giovedì dal presidente Usa Donald Trump di imporre dazi del 25% sull’acciaio e del 10% sull’alluminio. Ma, come ha spiegato in conferenza stampa a Bruxelles la commissaria al Commercio Cecilia Malmstrom, “continuiamo a sperare che nessuna azione verrà presa”.
Nel caso invece Trump scelga di andare avanti con il decreto, la Commissione europea ha già pensato alle contromisure. L’Ue vorrebbe portare la decisione Usa davanti all’Organizzazione mondiale del Commercio per valutarne le basi legali. Starebbe preparando anche misure di salvaguardia nel caso di aumento delle importazioni di acciaio e alluminio verso l’Europa e una lista di controdazi in alcuni settori, fra cui l’agricoltura, che verrà valutata insieme agli Stati membri.
La commissaria si è detta allarmata perché migliaia di posti di lavoro potrebbero essere a rischio sulle due sponde dell’Atlantico. Ma fino a questo momento nessuna decisione è stata ancora presa dal presidente Usa. La speranza della Commissione europea potrebbe essere legata alle elezioni locali in Pennsylvania che si terranno la prossima settimana, in un collegio dove l’industria siderurgica è forte e il sostegno ai dazi molto popolare.
Intanto alcune aziende Usa hanno sottolineato i benefici che i dazi assicurerebbero al loro business. Il Ceo di Steel David Burritt ha dichiarato mercoledì alla Cnbc che la sua azienda riaprirà un impianto siderurgico negli Stati Uniti grazie ai dazi su acciaio e alluminio voluti dal presidente Trump. “Siamo davvero entusiasti di poter dire ai nostri dipendenti della comunità di Granite City, Illinois, che richiameremo 500 dipendenti”, ha detto Burritt durante un’intervista, riferendosi a un impianto rimasto inattivo dal dicembre 2015.