Di fronte al nuovo round di dazi, entrato in vigore ieri, e le minacce di nuove barriere, la Cina non ha altra scelta che contrattaccare sull’import di beni “made in China”.
Non ha dubbi Wang Shouwen, vice ministro del Commercio e vice rappresentante sul Commercio internazionale, sulla via che il gigante asiatico seguirà nei confronti degli Stati Uniti: l’export americano sarà colpito mentre un ritorno al tavolo negoziale “dipende solo dagli Stati Uniti”.
D’altronde, come spiega ancora il ministro, la Cina non può continuare i negoziati commerciali con gli Stati Uniti con “il coltello alla gola”.
“Gli Stati Uniti hanno appena adottato alcune restrizioni commerciali molto importanti, e ci hanno puntato il coltello alla gola. Come potrebbero esserci negoziati? Non sarebbero negoziati e consultazioni in un clima di uguaglianza”, ha detto il vice ministro del commercio cinese Wang Shouwen in conferenza stampa a Pechino.
Secondo gli analisti di Jpm, l’amministrazione Trump potrebbe portare le tensioni tra le due potenze economiche a un livello maggiore perché si sente rafforzato da un’economia solida e da un azionario che sale. Così facendo però, il rischio è che l’economia cinese rallenti andando a ledere una “ripresa nascente” delle materie prime.