Nella guerra commerciali tra Cina e Stati Uniti, Pechino starebbe valutando la possibilità di vietare la vendita di obbligazioni in dollari con scadenza inferiore a un anno. La misura, anticipata dall’agenzia Bloomberg, si andrebbe ad inserire all’interno del programma messo in atto dal governo di limitare le quote di emissione offshore per le società cinesi.
Sale intanto il numero di socità che rischia grosso con la guerra dei dazi. Tra queste c’è anche la casa automobilistiva svedese Volvo, da tempo saldamente in mani cinesi. Il proprietario, Li Shunfu, a capo della holdind Zejiang Geely, teme infatti che l’avvitamento della situazione possa colpire ancheil gruppo delle quattro ruote in un contesto, in cui sarà più difficila esportare le auto, e in particolare il modello S60 la “sedan” costruita in Cina, negli Stati Uniti.
Problemi analoghi sono intravisti dagli esperti per Tesla. Ci sono infatti pochi mercati che il CEO di Tesla, Elon Musk, brama più della Cina. E questo non solo perchè è il più grande mercato automobilistico del mondo, ma anche perchè è il più grande sbocco per i veicoli elettrici come il nuovo Model 3. Dopo anni di tentativi andati male, Musk potrebbe annunciare a giorni la costruzione di un nuovo impianto di assemblaggio in Cina.
Ma tra gli osservatori del settore ci sono crescenti preoccupazioni che i piani di Tesla potrebbero saltare alla luce della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina – e, in particolare, dalla possibilità che l’amministrazione del presidente Donald Trump possa prendere provvedimenti per limitare gli investimenti cinesi in società statunitensi, in particolare quelli nei campi di alta tecnologia.