Molte delle questioni commerciali su cui il presidente degli Stati Uniti Donald Trump si sta ora concentrando sono state preoccupazioni passate per numerose amministrazioni della Casa Bianca. A dirlo alla Cnbc è Michael Froman, ex rappresentante commerciale degli Stati Uniti sotto l’ex presidenza di Barack Obama.
Froman, ora vice presidente di Mastercard, ha discusso lo stato attuale del commercio globale con la CNBC durante il vertice annuale di Singapore, sottolineando come l’attuale amministrazione sta cercando di affrontare “questioni commerciali di lunga data”.
“Amministrazioni diverse hanno avuto approcci diversi. Io facevo parte di un’altra amministrazione che aveva un approccio un po’ diverso – certamente alcune delle preoccupazioni di fondo sui sussidi, sul furto [della proprietà intellettuale], sul trasferimento tecnologico forzato, sono questioni di lunga data che hanno preoccupato un certo numero di amministrazioni.
Per quanto riguarda la tattica di Trump, Froman è stato diplomatico:
“Ha certamente un approccio molto distinto al commercio, ed è qualcosa su cui ha ragionato da molto tempo, molto prima di candidarsi come presidente e credo che il resto del mondo stia prestando attenzione a ciò”.
Alla domanda su quali consigli darebbe a coloro che sono attualmente impegnati nel processo di definizione della politica commerciale globale, Froman ha puntato sulla collaborazione e discussione internazionale.
“Siamo più influenti nei confronti della Cina quando facciamo parte di un’ampia coalizione con altri paesi sviluppati e in via di sviluppo”.
In merito sempre ai dazi, lancia l’allarme Heenam Choi, CEO della Korea Investment Corporation secondo cui i problemi economici nei mercati emergenti e la guerra commerciale in corso tra Stati Uniti e Cina potrebbero aumentare il rischio della prossima crisi finanziaria.
“Il commercio tra le due maggiori economie del mondo non sarà facile da risolvere”.
Così dice Choi, secondo cui se la controversia commerciale dovesse aggravarsi e le esportazioni cinesi fossero gravemente influenzate dalle tariffe statunitensi, tutto ciò influenzerebbe in definitiva l’economia della Corea del Sud.