Economia

Guerra dazi, ora gli Stati Uniti sono ai ferri corti con l’India

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Si apre un nuovo fronte di scontro nella guerra commerciale intrapresa dagli Stati Uniti. Dopo la Cina, Washington è ora ai ferri corti con l’India. Nel fine settimana, il subcontinente ha imposto dazi fino al 70% su 28 prodotti importati dagli Stati Uniti, fra questi le mele e le mandorle.

Si è tratta di una presa di posizione forte in risposta alla decisione di Washington di non esentare l’India da dazi più alti sull’import di alluminio e acciaio. L’elenco inizialmente comprendeva 29 beni ma l’artemia, una sorta di gamberetto, è stata rimossa dalla lista.

Il presidente Donald Trump, in ossequio alla sua politica protezionistica che tutela il Made in USA, ha quindi deciso di porre fine al “trattato preferenziale” con l’India e bloccare l’export di prodotti duty free dall’India per un valore di 5,7 miliardi di dollari.

Il governo indiano ha risposto appunto con una politica tariffaria più stringente, che definisce necessaria “nel pubblico interesse”, ma questi sviluppi rischiano di colpire il ricco interscambio USA-India che ha raggiunto nel 218 un valore di 142 miliardi di dollari.

E proprio il commercio dovrebbe essere tra i temi centrali della prossima visita in India del segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, che dovrebbe arrivare a Nuova Delhi il 24 giugno per incontrare il nuovo ministro degli Esteri indiano, Subrahmanyam Jaishankar, e altri esponenti del secondo governo guidato da Narendra Modi, appena insediatosi dopo la vittoria alle elezioni della Camera del popolo, la camera bassa del parlamento.