Neanche il tempo di trovare un accordo con la Cina, che Donald Trump apre un nuovo fronte sulla guerra commerciale. Questa volta nel mirino del tycoon finiscono India e Turchia, in quanto i due paesi non si possono più considerare paesi in via di sviluppo.
Ieri in una lettera al Congresso, l’inquilino della Casa Bianca ha annunciato che intende porre fine al programma che garantisce un trattamento commerciale preferenziale a New Delhi, permettendo a 5,6 miliardi di dollari di beni ‘made in India’ di entrare negli Usa esenti da dazi.
“Washington – scrive Trump – intende cancellare la designazione di India e Turchia come Stati beneficiari del Generalized System of Preferences (GSP)”, che esenta dai dazi su determinati prodotti”.
In base a questo programma “alcuni prodotti possono entrare negli Stati Uniti in esenzione da dazi se il paese in via di sviluppo beneficiario soddisfa una serie di criteri stabiliti dal Congresso”. I criteri includono la fornitura di protezione della proprietà intellettuale e la concessione agli Stati Uniti di un accesso equo e ragionevole al mercato.
Il ministro del commercio indiano, Anup Wadhawan, ha dichiarato che il ritiro dal GSP avrá “un impatto economico minimo di 190 milioni di dollari (144 milioni di sterline) sull’India”. E ha poi aggiunto: “I nostri rapporti commerciali con gli Stati Uniti rimangono cordiali. Non ci saranno interruzioni nei negoziati commerciali”, ha