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Guerra dazi: per analisti si rischia il non accordo, mercati e economia sotto attacco

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Mentre i colloqui commerciali tra Usa e Cina sono entrati in una fase di stallo, investitori e analisti continuano a chiedersi quali saranno le conseguenze sul mercato nel caso di non accordo.

“Prima di migliorare, le cose andranno peggio” ha detto alla CNBC Alicia Levine, strategist di BNY Mellon, secondo cui Wall Street sta commettendo un grosso errore, ovvero quello di non considerare la crescente possibilità che i colloqui commerciali tra Cina e Stati Uniti possano fallire. “Il mercato ha ricevuto il campanello d’allarme il 5 maggio, ma non lo ha veramente recepito”, ha detto Levine, facendo riferimento alla serie di tweet del presidente Donald Trump in cui minaccia nuovi dazi contro la Cina.

Da allora, Wall Street è finita sulle montagne russe. L’indice S & P 500 ha perso il 4% e il Dow ha segnato una flessione del 3,5%.

“La guerra commerciale si sta trasformando in una guerra tecnologica, e questa potrebbe durare più a lungo. Potrebbe essere più profonda, e potrebbe essere più difficile trovare una soluzione”

Per aiutare a isolare i portafogli di investimento da un peggioramento dell’azionario, Levine consiglia di rivolgersi a una parte non amata del mercato: i titoli che appartengono al settore dell’assistenza sanitaria.

Sul fronte macroeconomico, intanto, il capo economista Usa Nomura, Lewis Alexander, ha spiegato che un aumento dei dei dazi su tutta la merce importata dalla Cina, a dispetto delle dichiarazioni del presidente Usa Donald Trump, avrebbe effetti negativi sulla crescita Usa. E che il conto più salato, come è già emerso negli ultimi mesi, sarà pagato da aziende e consumatori americani, piuttosto che dai cinesi.

La distribuzione esatta dei costi dell’attuale guerra commerciale rimane poco chiara, ma secondo una recente ricerca pubblicata dalla Federal Reserve Bank di New York, viene stimato che i dazi Usa sui prodotti cinesi peseranno sulle famiglie americana in media $ 831 all’anno.

La guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina – le due maggiori economie del mondo – arriva in un momento in cui l’economia americana sta “chiaramente rallentando”, ha detto Alexander, aggiungendo che “la cosa più importante” è che tale guerra influenzerà la crescita economica degli Stati Uniti e le decisioni della Federal Reserve”. A proposito della politica monetaria, le stime di Nomura sono per una conferma dei tassi di interesse ai livelli attuali.