Mercati alla finestra oggi in attesa di conoscere gli sviluppo del nuovo trattato di libero scambio nordamericano che dovrebbe sostituire il Nafta. L’intesa fino ad ora è stata raggiunta solo tra Stati Uniti e Messico ma i due Paesi sperano di convincere anche il Canada ad aderire.
La notizia dell’accordo commerciale USA-Messico ha fatto decollare i listini europei nella giornata di ieri anche se le preoccupazioni per le altre grandi controversie che il presidente Donald Trump ha intrapreso, in particolare con la Cina, tengono banco. Altro motivo di cautela tra gli investitori il fatto che il Canada non abbia ancora aderito alla nuova versione dell’accordo di libero scambio nordamericano.
“Restano molti ostacoli, tra cui se il Canada accetterà i cambiamenti e aderirà al patto riveduto, e come la Casa Bianca seguirà un accordo bilaterale attraverso il Congresso se il Canada deciderà”.
Così hanno detto gli analisti di Société Générale secondo quanto riporta il Financial Times. Oggi i negoziati commerciali tra Stati Uniti e Canada dovrebbero entrare nel vivo e ieri il ministro canadese per gli Affari esteri, Chrystia Freeland, è arrivata a Washington e si è incontrata con il rappresentante americano del Commercio, Robert Lighthizer.
Dall’altra parte del mondo si segnalano le parole del ministro tedesco delle Finanze Olaf Scholz, secondo il quale in una guerra commerciale “possono esserci soltanto dei perdenti”.
“Il Presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, è riuscito ad avviare una discussione costruttiva a Washington e ad evitare un’ulteriore escalation. L’obiettivo è ora quello di concludere con successo questi negoziati”.
Per me – ha proseguito Scholz, successore del falco Wolfgang Schaeuble – “è importante che l’Unione europea abbia dimostrato che non si fa mettere i piedi in testa facilmente. La nostra sovranità deve essere difesa a livello internazionale. Attualmente, lo sviluppo economico in Europa e in Germania è buono, il numero di posti di lavoro è in aumento e il gettito fiscale è in aumento”.
Secondo le previsioni citate da Scholz, non c’è nulla di cui preoccuparsi in futuro. “Ma non dobbiamo essere ingenui, ci sono dei rischi. È importante garantire che il commercio globale vada a vantaggio di tutti. Per questo motivo abbiamo concordato regole comuni che tutti dovrebbero rispettare… ci possono essere solo dei perdenti in una guerra commerciale”.