Nessun passo indietro. Anzi. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha detto che prenderà in considerazione l’ipotesi di altri 100 miliardi di dollari di dazi sulla Cina, oltre ai 50 miliardi di dollari che la Casa Bianca ha già autorizzato, intensificando così le tensioni con Pechino.
Trump ha dichiarato che la possibilità è una risposta alle “rappresaglie ingiuste” da parte della Cina, che mercoledì ha pubblicato un elenco di 106 prodotti americani per 50 miliardi di dollari che potrebbero essere colpiti dai dazi: tra questi ci sono la soia e la carne di maiale.
Immediata la risposta della Cina, che si è detta pronta ad “andare fino in fondo” a “qualunque prezzo” in una guerra commerciale con gli Stati Uniti, dopo le nuove minacce del presidente americano.
“Se gli Stati Uniti ignorano l’opposizione della Cina e della comunita’ internazionale e insistono nelle loro misure unilaterali e protezioniste, la Cina è pronta ad andare fino in fondo qualunque sia il prezzo” ha fatto sapere il ministero del commercio cinese in una dichiarazione.
Prima dell’annuncio delle nuove tariffe, Pechino ieri aveva comunicato di aver fatto ricorso presso l’Organizzazione mondiale del commercio, il Wto. Pechino contesta
“le misure tariffarie che gli Stati Uniti intendono imporre su alcuni prodotti cinesi in diversi settori come quelli dei macchinari” recita il ricorso depositato dalla delegazione cinese all’ufficio dispute del Wto.
Trump ne ha anche per l’Europa. Parlando durante una discussione sulla riforma fiscale in West Virginia, il presidente Usa ha detto di essere convinto che la Ue sia “fortemente contro” gli Usa in ambito commerciale.
“È quasi come se non potessimo fare business” nel Vecchio Continente. La Ue “spedisce le sue auto qui, spedisce di tutto ma non vuole prendere i nostri prodotti. Non possiamo permetterlo”, ha aggiunto.
Bruxelles è impegnata a negoziare con Washington affinché la Ue sia esclusa in modo permanente e non solo temporaneo dai dazi su acciaio e alluminio fatti scattare da Trump il 23 marzo scorso.
Infine, sul Nafta, Trump ha detto che “siamo lavorando. Avremo qualcosa molto presto”, in riferimento ai negoziati in corso per riscrivere l’accordo di libero scambio siglato nel 1994 tra Usa, Canada e Messico. Ancora una volta il leader Usa ha minacciato di ritirare gli Usa da quell’intesa nel caso non ottenga quanto desidera.