Mentre un accordo commerciale con la Cina sembra in dirittura d’arrivo, Donald Trump è pronto a una nuova ondata di dazi contro l’Europa come rappresaglia contro gli aiuti agli aerei europei Airbus, la rivale di Boeing alle prese con una crisi legata al fatto che per la seconda volta in cinque mesi un suo jet 737 Max è stato protagonista di un incidente mortale.
La dichiarazione fa riferimento alle affermazioni della Wto secondo cui gli aiuti al gigante europeo dei cieli hanno causato ripetutamente un impatto negativo nei confronti degli Usa. È quanto emerge da una dichiarazione dell’ufficio del rappresentante Usa al commercio, in cui si parla di dazi per un valore di 11 miliardi di dollari.
Tra i prodotti nel mirino dell’amministrazione Trump, ci sarebbero prodotti europei tra cui elicotteri a uso civile, pesce, burro, formaggi incluso il pecorino, olio di oliva, marmellate, vini, liquori e, tra gli altri prodotti, olii essenziali.
Non sorprende che Boeing abbia commentato dicendo di “sostenere il rappresentante commerciale Usa e il suo team nei loro sforzi per creare un campo da gioco equo nel mercato globale degli aerei”.
Moody’s: dazi auto penalizzeranno Giappone, Germania e Corea
La mossa rappresenta una significativa escalation della tensione tra Washington e Bruxelles e arriva anche in un momento particolarmente delicato per l’Ue, con le elezioni al Parlamento europeo in calendario a maggio e con l’Unione europea alle prese con un difficile e teso negoziato sulla Brexit.
I prelievi proposti dagli Stati Uniti sui prodotti Ue si aggiungono alle tariffe americane già imposte sulle importazioni europee di acciaio e di alluminio e alla minaccia dell’amministrazione Trump di incrementare anche i dazi sui prodotti automobilistici Ue per ragioni di sicurezza nazionale.
Durante una visita a Washington, lo scorso luglio, Jean-Claude Juncker, il presidente della Commissione europea, ha stretto un’intesa con Trump per avviare negoziati commerciali e astenersi dall’imporre ulteriori tariffe. Tuttavia quei negoziati non sono ufficialmente iniziati. In particolare, gli Stati Uniti si sono lamentati della riluttanza dell’Ue a includere l’agricoltura nei colloqui.
Secondo l’agenzia di rating Moody’s i paesi che più saranno danneggiati dalla possibile nuova tornata di dazi Usa sulle auto sarebbero Giappone, Corea del Sud e Germania. Detto questo una mossa del genere sarebbe meno grave per la Cina, perché l’export di auto cinesi era già soggetto ad alcune tariffe commerciali.
Dal punto di vista creditizio le iniziative di Trump avranno ripercussioni negative per il settore automobilistico mondiale. “I dazi sull’auto intaccheranno la fiducia delle aziende e dei consumatori in tutto il mondo in un’economia che sta già rallentando”, avverte in una nota l’Associate Managing Director dell’agenzia, Elena Duggar.