La scadenza della tregua commerciale tra Usa e Cina, fissata fissata all’1 marzo, potrebbe slittare. Questo, a patto che Washington e Pechino siano vicine a un accordo. Lo ha detto ieri il presidente americano, Donald Trump, parlando alla stampa durante una riunione con i membri del suo governo:
“Se siamo vicini a un accordo che crediamo possa portare a una intesa vera che viene realizzata, potrei vedere me stesso permettere uno pochino di slittamento”.
Posticipare la data della scadenza della tregua consentirebbe alle parti più tempo per negoziare sulle questioni più cruciali evitando una guerra a colpi di dazi che finirebbe per ledere l’economia mondiale, già indebolitasi. Farlo, inoltre, potrebbe spianare la strada a un secondo incontro tra Trump e Xi dopo quello dell’1 dicembre scorso avvenuto a Buenos Aires (Argentina) dopo la conclusione del G20.
Trump ha dunque inviato toni concilianti a Xi anche se però ha aggiunto:
“In genere, non sono propenso” a fare slittare l’introduzione di dazi.
In teoria, senza un accordo, entro l’1 marzo, gli Stati Uniti rivedranno al rialzo del 25% dal 10% i dazi imposti lo scorso settembre su importazioni cinesi aventi un valore annuo di 200 miliardi di dollari. A quel punto la Cina potrebbe reagire alzando le tariffe doganali adottate in risposta a quelle Usa su importazioni americane per 60 miliardi di dollari.